L’avvocato canaglia
- Autore: John Grisham
- Categoria: Narrativa Straniera
- Casa editrice: Mondadori
- Anno di pubblicazione: 2015
“L’avvocato canaglia” (Mondadori 2015, titolo originale Rogue Lawyer, traduzione di Nicoletta Lamberti e Annamaria Raffo) è il nuovo romanzo di John Grisham nato a Jonesboro (Arkansas) l’8 febbraio 1955, universalmente riconosciuto come il re del legal thriller.
“Mi chiamo Sebastian Rudd, e anche se sono un noto avvocato di strada, non vedrete mai il mio nome strillarvi in faccia dalle pagine gialle, né lo vedrete sui cartelloni pubblicitari o sulle panchine alle fermate degli autobus.”
Il legale non paga per andare in televisione, anche se “ci finisco spesso”. L’avvocato Rudd non possiede uno studio tradizionale, il suo ufficio è posto all’interno di un furgone nero dotato di tutte le comodità: wi-fi, un frigorifero pieno di superalcolici, comode poltrone e un buon equipaggiamento di armi. Sì, perché Rudd va in giro con una pistola, regolarmente denunciata, ovvio, giacché il nome e il volto del professionista tendono ad attirare l’attenzione di quel tipo di gente che a sua volta va in giro con una pistola “e non ha problemi a usarla”. L’avvocato Rudd non ha soci in affari ma accanto a lui potete trovare sempre Partner un tipo grande, grosso e molto armato, che indossa sempre abiti neri; Partner è per Sebastian guardia del corpo, confidente, assistente giuridico, impiegato, caddie ma soprattutto caro e unico amico. Inseparabili da quando Rudd ha fatto assolvere Partner dall’accusa di aver ucciso un agente dei Narcotici sotto copertura, entrambi sono ancora ben dritti sulle loro gambe,
“O forse dovrei dire che continuiamo a stare un po’ chini per schivare i colpi.”
Rudd, attualmente, si ritrova a dormire in un motel a buon mercato, un Hampton Hinn che si trova a venticinque minuti da Milo, squallida, isolata cittadina abitata da “bifolchi reazionari”. A Milo l’avvocato sta difendendo Gardy, un emarginato diciottenne cerebroleso, accusato di aver ucciso due ragazzine in uno dei crimini “più odiosi che abbia mai visto, e ne ho visti parecchi”. I clienti di Rudd sono quasi sempre colpevoli, ma in questo caso Gardy è innocente, anche se è stato già giudicato colpevole dalla benpensante e retriva opinione pubblica di Milo.
“Devi essere un idiota per credere che questa città crescerà, prospererà e diventerà più tollerante non appena Gardy avrà il suo ago nella vena.”
In questo riuscito romanzo, Grisham ritrae con maestria e ironia un avvocato scomodo che detesta le ingiustizie, perché Rudd sa che spesso la giustizia non è uguale per tutti. Questo convincimento porta il legale a difendere i casi disperati, quei casi che nessun avvocato sano di mente porterebbe mai in tribunale. Ed è proprio questo lato della personalità dell’avvocato canaglia che cattura il lettore, divertito e coinvolto dalla descrizione della vita professionale e privata (Rudd ha un ex moglie problematica e un figlio piccolo che vede raramente), che è proprio come Sebastian, cioè sopra le righe. Non ci vuole molto per comprendere che la vita di questo accattivante, simpatico e “facciatosta” avvocato canaglia è la legge, sempre appassionante, e ogni tanto appagante.
“La presunzione di innocenza è ormai presunzione di colpevolezza. L’onere della prova è una farsa perché le prove sono spesso menzogne. Colpevole oltre ogni ragionevole dubbio significa che se probabilmente è stato lui, allora togliamolo dalle nostre strade.”
L'avvocato canaglia
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