L’educazione delle farfalle di Donato Carrisi

L’educazione delle farfalle (Longanesi, 2023) è l’ultimo, avvincente, romanzo di Donato Carrisi, considerato il “maestro del giallo italiano”. Anche con questa storia, dal finale aperto e sconcertante, l’autore non si smentisce.
Il romanzo racconta la storia di Serena, detta “lo squalo biondo”, broker finanziario, abituata alla solitudine, ricca, anaffettiva.

Era a capo di un dipartimento strategico per gli investimenti ad alto rischio ed elevato rendimento di una banca d’affari, ed era diventata sfacciatamente ricca come i suoi clienti. Nell’ambiente la chiamavano “lo squalo biondo”, la rispettavano e la temevano. Ma, solitamente, gli squali biondi non potevano permettersi nemmeno la più piccola defaillance.

Abituata a organizzare perfettamente la propria vita, pubblica o privata che fosse, Serena rimane singolarmente sorpresa quando scopre di essere incinta. Il padre? Non si sa chi sia, lei è solita ad intrattenere relazioni a breve termine, di nessuna importanza o coinvolgimento emotivo. Quello che è peggio, è che non può abortire, avendo ormai superato le settimane canoniche. Serena non si perde d’animo, e si organizza.
Si reca da un ginecologo discreto e compiacente che le paventa la soluzione. Porterà a termine la gravidanza, abbandonando il bambino che verrà adottato. Ma di nuovo il caso si prende gioco di lei e una emorragia uterina la costringe in ospedale, dove con un taglio cesareo nasce Aurora. Serena non può più abbandonarla, e così, ancora una volta, si organizza con tate, autista, e governanti.
A crescere la bambina saranno altri. Per placare la sete di affetto di Aurora le compra un gatto, di nome Gas:

L’unica cosa che le differenziava erano i capelli biondi. Quelli della figlia invece di essere semplicemente mossi erano ricci. Una montagna di ricci dorati che, crescendo, sarebbe stata la caratteristica più evidente di Aurora. (…) Probabilmente il ruolo di Gaspare, che per comodità era diventato Gas, era sopperire alla mancanza di contatto tra madre e figlia. (…) Aurora era silenziosa ed obbediente, ma non le sfuggiva nulla. Per molti aspetti era più precoce delle sue coetanee. Una bambina con una spiccata intelligenza, che sembrava aver già capito come andava il mondo, nonché ciò il mondo e soprattutto sua madre si aspettavano da lei.

Serena organizza ad Aurora una vacanza sulla neve, ma l’ultima sera scoppia un incendio. Si salvano tutti, tranne Aurora, che viene data per dispersa.
Di lei nessuna traccia. Ed è così che Serena muta, diventa:

Sciatta e priva di amor proprio, e provò un tardivo senso di colpa.”
Che accadrà a Serena? E Aurora è veramente scomparsa nel nulla? O la realtà è ingannevole?

Tramite l’ultimo bestseller di Donato Carrisi, che non è proprio un giallo classico, quanto piuttosto un fantasy, il lettore impara cosa vuol dire quando si usa l’espressione amor materno. L’autore si dimostra abile nel costruire una storia che fa leva sui sentimenti, su quell’amore che una madre prova per un figlio e sui sensi di colpa che inevitabilmente possono crearsi.
Una trama composta ed elegante, caratterizzata da uno stile fluido e ricercato, scorrevole, che inculca nel lettore un senso di suspense, di ansia per ciò che sta accadendo. Alla stessa maniera che:

Il segreto dei libri era che non finivano mai all’ultima pagina. Continuavano a risuonarti nella testa come una musica ammaliante.

Per gli estimatori del maestro Carrisi un’ulteriore conferma della sua bravura; per gli altri una scoperta intrigante. Alla prossima avventura.