L’educazione (im)possibile. Orientarsi in una società senza padri
- Autore: Vittorino Andreoli
- Genere: Filosofia e Sociologia
- Categoria: Saggistica
- Casa editrice: Rizzoli
- Anno di pubblicazione: 2014
Lo psichiatra Vittorino Andreoli torna in libreria con un libro denso di suggestione per educare i giovani e di ricordi della sua "strana" giovinezza, attraversata da garbo e ragionevolezza.
Andreoli ha scritto già molto sull’educazione e sulla nostra società così piena di rumori, sciatta, dove dovrebbe esserci, per l’autore, una giornata per il Silenzio, in cui televisori, smartphone e Playstation si acquietano, finalmente.
“L’educazione (im)possibile. Orientarsi in una societa senza padri” (Rizzoli, 2014) è un libro anche autobiografico: scopriamo la sua buona educazione e un modo di tenere testa alla fragilità dell’essere umano con esempi e ricordi, in una società in cui i padri hanno rinunciato del tutto all’autorità, senza dare nessun consiglio o comportamento esemplare per cui si possa dire affettivamente "Tu sei mio figlio, tu sei mio padre".
Andreoli è sconvolto dalla velocità con cui gli adolescenti consumano tutto, senza avere nessuna progettualità per il futuro, imbarcati in un hic et nunc vagamente spaventoso.
La velocità si avverte anche nei sentimenti e nella sessualità che diventa solo consumo di corpi che non si amano, un consumismo dell’amore che si è fatto costume.
Scrive il Nostro:
"Quando mi capita di raccontare che sono arrivato vergine al matrimonio, pur avendo frequentato la mia futura sposa per cinque anni, sono guardato come un "poveretto". E certo non mancava l’appetito, che veniva spostato sovente su noccioline, qualche olivetta, cose da happy hour, ma il resto "a suo tempo".
In modo tenero, Andreoli sposta l’asse da una velocità dell’inizio dei rapporti sessuali, a un quieto amare in cui non manca l’amore e la comprensione.
La difficoltà poi dell’educazione è tutta spostata nell’ambito scolastico, dove i professori si devono trasformare anche in psicologi e affidatari dei problemi dei ragazzi, nonostante lo stipendio sia scandalosamente basso, per colpa anche di una politica assente e asservita al denaro.
Il denaro ha tolto dignità a tutto quello che ci circonda e anche i politici non parlano d’altro che di denaro speso in festicciole e amore a pagamento, mai come strumento per aumentare la cultura degli italiani.
Questo provoca che il nostro Io non sia ben disegnato e percepito.
"In caso contrario, si rimane un uomo informe o frammentato, come i tanti pezzi di un puzzle che si continuano a mescolare senza mai dare la figura che unendosi possono costituire".
Un libro proprio bello da leggere e in cui gli scorci autobiografici di Vittorino Andreoli sono di umanissima tenerezza.
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