L’enigma della carta Varese. Un nuovo caso per Anita Landi
- Autore: Domenico Wanderlingh
- Genere: Gialli, Noir, Thriller
- Categoria: Narrativa Italiana
- Casa editrice: Guanda
- Anno di pubblicazione: 2024
È indubbio che questi commissari e ispettori e ispettrici stanno togliendo mordente al solo caso criminoso, e stanno diventando “amici di carta”, di cui conosciamo la storia dell’intera famiglia e il motivo per cui hanno scelto un mestiere in cui “morire” è una possibilità da mettere in conto.
È in parte vero che questo nuovo modo di consumare un giallo noir nasce con il commissario Montalbano di Andrea Camilleri; in realtà è solo perché è diventato un personaggio televisivo di grande successo, ma poliziotti e carabinieri, da prima di Camilleri, hanno avuto il gusto di fidelizzare il lettore con una figura che spicca sulle altre in un commissariato o in una Questura.
Capitava già con i gialli noir di Renato Olivieri e poi anche al cinema anni Settanta, dove gli statunitensi avevano Serpico, interpretato da Al Pacino, noi avevamo Luc Merenda, non proprio la stessa cosa in termini di bravura, ma è solo per sottolineare che nella letteratura di genere non è stato inventato niente, nonostante Internet.
In questo bellissimo giallo noir di Domenico Wanderlingh dal titolo L’ enigma della carta Varese. Un nuovo caso per Anita Landi (Ugo Guanda editore, 2024) l’ispettrice di riferimento è Anita Landi, giovane, ma tenuta in gran conto nella Questura di Milano, vista come una città pericolosa, piena di locali per soli uomini, dove si va per prendere da bere e conoscere qualcuno che può intrattenere il cliente, ma solo a pagamento. Lo scrittore Wanderlingh descrive Milano come una città piena di opportunità lavorative, dove il reddito pro capite è più alto rispetto ad altre città settentrionali, non fosse altro perché, nonostante un periodo di stop a causa della
recente pandemia, resta la Città della Moda e della Borsa.
In un palazzo signorile al centro della città, in Piazza Giovine Italia, vengono trovate senza vita due donne, madre e figlia. Con un coltello si è fatto scempio di Virginia Contini, una donna dal grande spirito manageriale, che riforniva le parafarmacie di Milano e della Lombardia e la figlia Elisa Boari, ancora minorenne, sui diciassette anni.
La dottoressa Anita Conti, che di fatto ha chiuso una relazione amorosa da solo dodici ore, anche a causa del suo lavoro, resta sorpresa per l’efferatezza del duplice delitto, dove viene raggiunta da Mauro Andreoni, che lavora per l’Interpol, con un curriculum di tutto rispetto, dove spiccano quattro lingue parlate e scritte ma anche un’arroganza del tutto spropositata. Si cerca subito di capire perché i vicini di casa, si erano stancati delle continue liti tra madre e figlia.
L’autopsia sul corpo di Elisa rivela una verità sconcertante: pur essendo minorenne, il corpo della ragazza è quello di una donna di oltre trent’anni, troppa droga, troppo alcol, troppo sesso, troppe feste. Ne viene fuori che Elisa con le sue amiche, Giada , Sofia e Cristina, si recavano a feste private dove di trentenni palestrati c’era solo il loro personal trainer; mentre gli ospiti erano avvocati, commercialisti, industriali, tutti sui sessant’anni. Lo scrittore fa anche dell’involontaria sociologia, dal momento che questi professionisti, a furia di gonfiare parcelle o prezzi all’ingrosso se la spassano come adolescenti mai cresciuti, dove il divertimento sta nel regalo costoso a una ragazza della buona borghesia milanese, oppure una settimana nell’albergo più caro a Dubai o nell’acquisto di un nuovo piede-á- terre a Montecarlo.
Durante le indagini Anita Landi non si stupisce certo del tasso di amoralità e di scempio di persone adulte che affamano il mondo, quanto piuttosto del fatto che costoro siano ancora visti come persone “vincenti” da giovani ragazze che hanno problemi seri con i loro padri legittimi o troppo indifferenti o divorziati che hanno lasciato Milano per un’altra famiglia.
Il giallo vira verso il noir quando viene trovato morto nella sua vasca da bagno il personal trainer che organizzava i festini con le ragazze, in apparenza si tratta di un suicidio.
E, per non svelare troppo, ci fermiamo qui, dando in ogni caso la spiegazione di cosa è la carta Varese. Una volta serviva per decorare i cassetti negli armadi, è una carta di grande eleganza con fiori decorativi che si usa tuttora anche per incartare regali di un certo pregio. In questo giallo gli inquirenti trovano proprio un pezzo di carta Varese nella mano già fredda di Elisa Boari.
La quarta indagine di Anita Landi è quella più riuscita, perché nonostante le continue sorprese del caso, capiamo meglio l’indole e la storia dell’ispettrice, molto stimata da colleghi e sottoposti. E la scrittura di Domenico Wanderlingh è molto ricercata, elegante, come se una bella pagina scritta potesse aiutarci a scordare la miseria umana.
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