L’enigma di Einstein di José Rodrigues dos Santos

Un prologo lontano nel tempo, nel 1951. È primavera e a Mercer Street, a Princeton, la CIA sta intercettando la conversazione privata tra David Ben Gurion, primo ministro di Israele, e Albert Einstein, lo scienziato ebreo forse più conosciuto al mondo. Il primo Ministro gli chiede aiuto per costruire la bomba atomica, lo scienziato non promette nulla, ma…
Inoltre i due parlano e discutono della esistenza di Dio e le loro ultime frasi vengono pronunciate in tedesco.

Dagli Stati Uniti, poi, si giunge al Cairo, ai giorni nostri. Alla sua uscita dal Museo Egizio, Tomas Noronha, uno dei maggiori esperti in criptoanalisi e lingue antiche, viene contattato da una bellissima bruna sconosciuta; una vera bellezza. Si presenta come Ariana Pakravan, è iraniana ed esibisce un documento con la firma del Ministro della Scienza, della Ricerca e della Tecnologia della Repubblica Islamica dell’Iran, per dimostrare che lei è a capo di un gruppo di lavoro incaricato dal Ministero, che ha lo scopo precipuo di decifrare ed autenticare un manoscritto, che lei stessa dichiara di essere originale, recante uno strano titolo: Die Gottesformel, ovvero La formula di Dio.
Il documento contiene una misteriosa poesia e degli appunti scritti dallo stesso Einstein ma la parte più consistente è scritta in portoghese e ogni frase è cifrata. Noronha la dovrebbe decrittare: per il suo lavoro sono disposti a corrispondergli uno stipendio di centomila euro al mese; lui accetta e parte per Teheran. Il suo lavoro, però, si rivela essere una impresa ardua e difficoltosa: il manoscritto cela una catena di enigmi che a loro volta ne contengono altri, impossibili da decrittare. Come se non bastasse, il suo incarico lo coinvolge in una rocambolesca avventura, trascinandolo in un intrigo spionistico e mettendolo di fronte ad una potenziale crisi politico-nucleare tra Stati Uniti e Iran. Non solo: si ritrova innanzi uno studio compiuto da Einstein, volto a trovare una prova scientifica dell’esistenza di Dio.

José Rodrigues dos Santos con “L’enigma di Einstein” affronta e intreccia una serie di tematiche che spaziano dalla cosmologia, ai sentimenti, alla spiritualità, alle indagini investigative. Nel romanzo troviamo anche ricatti, catture, torture, simboli religiosi fortissimi, inattesi tradimenti e una ricerca incessante della spiritualità che potrebbe condurre alla più sorprendente rivelazione mistica di tutti i tempi; il tutto contornato dal racconto di una bella storia d’amore.
Ciò che più colpisce sono, come le definisce l’autore,

“le più avanzate scoperte scientifiche nel campo della fisica, della cosmologia e della matematica”

sulla scorta di esse il lettore viene accompagnato in un viaggio curioso alle origini del tempo, un viaggio che indaga l’essenza dell’universo, il senso della vita e la natura di Dio, mescolando questi argomenti con tesi scientifiche, interpretazioni geofisiche e formule numeriche. Insomma, un libro in cui troviamo ogni cosa, oppure nulla, secondo quel che crediamo o vogliamo credere.
Una lettura difficile, non per tutti perché il puro e semplice thriller è reso più complesso e articolato da tematiche e argomentazioni scientifiche e teologiche.