L’esatto contrario
- Autore: Giulio Perrone
- Genere: Gialli, Noir, Thriller
- Categoria: Narrativa Italiana
- Casa editrice: Rizzoli
- Anno di pubblicazione: 2015
L’editore-professore romano Giulio Perrone si è divertito a confezionare un thriller pieno di colpi di scena, ambientato nella Roma odierna, di cui percorre attraverso la voce del suo protagonista, Riccardo Magris, quartieri, strade, abitudini, linguaggi, modalità di rapporto che ci mostrano una capitale un po’ sguaiata, un po’ misteriosa, labirinto di casi di cronaca nera mai risolti, di personaggi ambigui e di grandi solitudini.
San Lorenzo, la stazione Tiburtina, l’università La Sapienza, Prati-Mazzini, Corso Trieste, piazzale Clodio: ecco i confini entro i quali si svolge la vicenda che Perrone racconta ne L’esatto contrario, partendo da oggi ma andando a ritroso di dieci anni. Quando Giulia, una compagna di studi di Riccardo di cui lui si era invaghito, viene trovata morta nel bagno dei docenti dentro la facoltà di Giurisprudenza, un professore già sospettato di rapporti illeciti con le giovani studentesse, viene trovato sulla scena del delitto e condannato per omicidio, anche se si proclamerà sempre innocente.
Ora, siamo ai nostri giorni, il professore appena uscito dal carcere dove ha scontato la sua pena, viene trovato suicida: nella chiesa dove si celebra il suo funerale, Riccardo scorge una giovane donna che gli sembra identica a Giulia e nel tentativo di inseguirla viene intercettato da un aitante biondo magistrato, Luca De Biase, anche lui presente in facoltà al tempo del delitto, e ora Procuratore della Repubblica incaricato delle indagini. Sarà De Biase a svelargli che la giovane appena uscita è la sorella minore di Giulia, Miranda, stupendosi della presenza di Riccardo: cosa lo ha spinto a partecipare al funerale del professor Morelli?
La trama che Giulio Perrone costruisce è sapiente: il mistero nel quale tutta la vicenda si svolge si fa sempre più fitto, mentre Riccardo, che recensisce gialli per una rivista, viene incaricato di indagare davvero su cosa stia succedendo, visto che viene ucciso anche l’avvocato che aveva difeso Morelli, proprio nel suo ufficio di Piazzale Clodio.
In realtà Riccardo Magris, un po’ sfigato, è un tifoso ossessivo della Magica, la Roma, è attratto dalle donne, tutte, soprattutto dopo la storia fallita con Gaia: ci riprova con Dora, Susanna, Christina, Miranda... Il suo non è un vero impiego, ha un romanzo nel cassetto, lavora per una radio, scrive piccole recensioni, divide l’appartamento con Rachele, una ragazza sadomaso, e Sandro, un lettore fanatico di Proust: insomma tra birre, sigarette, la sua vespa, il telefonino che vibra ma è spesso spento, e molte parolacce si dipana il viaggio che porterà Riccardo ad una nuova maturità, dopo aver rivissuto il dramma dell’uccisione violenta di Giulia e averne ripercorso la storia rischiando la propria vita pur di raggiungere la verità che le autorità investigative non hanno trovato.
Notevole nel romanzo la ricostruzione di ambienti e personaggi della Roma di oggi: il condominio di San Lorenzo, con i cingalesi e i rumeni, le prostitute e i pensionati, idraulico
“Al bar di fronte i soliti personaggi che animano le mattine di quasi tutto l’anno, specie quando c’è bel tempo. Sono tre. Saremmo sulla sessantina e vivono nel quartiere da sempre: osservano e commentano. Sono onniscienti. Di ogni fatto conoscono i retroscena , fuori e dentro il quartiere. Politica, calcio, donne. Ascoltarli ti rimette al mondo: le tue preoccupazioni, i tuoi pensieri svaniscano...”
Il Corriere dello Sport, le chiacchiere da bar da lunedì mattina in un romanesco greve, infarcito di parolacce…
”Ma che cazzo dici ? Te lo ricordi che capelli lunghi da cojone che c’aveva?”
Ecco lo scenario in cui Perrone ambienta il suo giallo, fitto di dialoghi brevi, dove le forme espressive sono ridotte al minimo, le domande sono incalzanti, il calcio, le sue classifiche, i suoi giocatori, dominano in molte pagine, e la città appare malata, degradata nelle sue istituzioni e negli uomini che dovrebbero essere i custodi della legalità.
L'esatto contrario
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