L’età della ragione di Jean-Paul Sartre

L’età della ragione di Jean-Paul Sartre (Bompiani, trad. di Orio Vergani Vergani) è un libro potente, una storia iniziata nel 1939 e poi bruscamente interrotta durante l’internamento dell’autore in Germania.
I lettori dovranno attendere la fine della guerra per potersi beare della potenza di queste parole, che narreranno due giorni di vita di un gruppo di trentenni.
Un’età meravigliosa, se consideriamo che l’illusione è svanita, lasciando il posto alla dolce e amara concretezza della vita.
E proprio questo velo caduto sarà l’evento scatenante per le reazioni di queste persone,
l’abbandono dell’illusione per abbracciare, volenti o meno, qualcosa di concreto, di reale.
E capire che indietro non si torna.

La libertà esiste? Nasce, paradossalmente, dal fatto di essere obbligati ad avere delle regole? Le loro convinzioni reggeranno o subiranno la vita come tutte quelle persone che fino a poco prima schernivano senza pietà?
Mathieu sarà il fulcro della vicenda, lui e le sue giornate, una moglie incinta che non era esattamente ciò che voleva.
E con lui tanti altre persone che cercheranno di capire se non il significato della vita perlomeno che cosa li ha condotti fin lì. E dove andranno.
Il premio? Il raggiungimento dell’età dalle ragione.
Ce la faranno a finire questa gara o soccomberanno prima?

Jean-Paul Sartre ci racconta una storia che partirà in sordina, ma che ben presto esploderà, accecandoci. Le schegge impazzite andranno in mille direzioni, “costringendoci” a seguirle una per una per rimettere insieme quel mosaico così affascinante e misterioso.
Un mosaico che un po’ sentiremo appartenere anche a noi.
Pagine popolate da persone e non personaggi che si apriranno a noi, inondandoci di sentimenti contrastanti.

Un libro dedicato a chi vuole leggere qualcosa di profondo e mai banale, a chi vuole usare il tempo per svagarsi, ma anche per arricchirsi.
Un libro universale che non dovrebbe mancare nella biblioteca di nessuno.
Da leggere e rileggere, divorandolo e poi centellinandolo per cogliere ogni più piccola sfumatura. Ne varrà sempre la pena.