L’età delle promesse
- Autore: Mark Slouka
- Categoria: Narrativa Straniera
- Casa editrice: Ponte alle Grazie
- Anno di pubblicazione: 2014
Brewster, cittadina dello stato di New York, è il luogo ove si svolgono le vicende de “L’età delle promesse” di Mark Slouka (Ponte alle Grazie, 2014). E’ la storia di quattro amici narrata in prima persona da uno di essi, Jon Mosher. Il protagonista, i cui genitori sono ebrei provenienti dalla Germania e portano con sé ricordi dell’ultimo conflitto mondiale, è un adolescente nei mitici Sixties e, seppur giovane, tiene dentro di sé memorie di un passato doloroso. Quando aveva solo quattro anni il fratello Aaron, poco più grande di lui, aveva, per gioco, attaccato la spina di una lampada trovata per strada ed era rimasto fulminato. Da quel giorno il tempo pareva essersi fermato in quella casa, quasi congelato così come l’atmosfera in cui non c’era spazio per il calore degli affetti. Un padre quasi in penombra e una madre che continua a rifiutare la morte del figlio sono le figure dominanti della vita di Jon che cerca, prima nella scuola, poi nella corsa, un modo per attenuare il dolore e rialzare il capo.
“Quell’autunno cominciai ad annotare in un quaderno dalla spirale azzurra le cose che leggevo. Sul retro della copertina riportai una citazione di Gandhi - Prima ti ignorano, poi ti deridono, poi ti combattono, poi vinci – “.
Il protagonista, anche se sa di non essere Gandhi, bensì solo uno fra i tanti, vive con la certezza di non voler soccombere in quell’esistenza per lui soffocante.
Accanto a quelle di Jon si snodano le vicende di altri ragazzi, tra cui Ray Cappucciano, detto Cap, definito dai professori “discontinuo, imprevedibile, senza freni inibitori”. Il ragazzo è figlio di un ex-poliziotto e, seppur considerato da tanti un delinquentello dallo sguardo strafottente, viene trattato invece affettuosamente da altri. Le addette alla mensa, per esempio, hanno verso di lui un atteggiamento di tenera protezione dal momento che sanno che è Ray di solito ad essere protettivo in particolare nei confronti del fratellino Gene poiché ambedue sono stati abbandonati dalla madre.
Altro amico di quegli anni di scuola è Frank, di origine polacca, dall’aspetto robusto e dal carattere schivo, patito di Gesù e del giavellotto. Questi, appartenente ad una famiglia molto religiosa, soffre per l’allontanamento della sorella che, rimasta incinta, lascia la casa. Rifiuta, pur senza commentare, l’atteggiamento dei genitori che fanno sparire tutte le foto della figlia anche su consiglio del parroco che, secondo i dettami della religione ma con pochissimo spirito umano, consiglia loro di allontanarsi e di lasciare alle spalle quella ragazza che aveva deviato dalla retta via.
Così i tre amici vivono, anzi sopravvivono, cercando di strappare alle giornate una promessa, quella di Freedom, libertà, che possa dar loro momenti più vivi e felici in un ambiente non facile. Quando al gruppo si unisce Karen, molto cambia. E’ una bella ragazza ma quel che colpisce in lei è la vitalità, il coraggio, la carica umana che il protagonista paragona a “una corrente di schiettezza”, poiché è colei che a soli sedici anni riusciva a dare agli altri quella forza che non sapevano di avere. Nasce una storia tra Karen e Ray: i due sia affettivamente che caratterialmente sembra siano fatti per stare insieme, per compensarsi. Il rapporto tra i quattro amici non cambia comunque. In due anni di scuola loro sono sempre uniti, calamitati dalla presenza di Karen che, con le sue parole, entra nel cuore di tutti.
La vita, però, non è facile per i protagonisti e in particolare per Ray il cui rapporto con il padre si rivela così complesso da sfociare nel dramma. In quella che dovrebbe essere l’età delle promesse di speranza e di un futuro felice, i ragazzi vengono a contatto con una realtà dolorosa. Ne è consapevole Jon ma anche e soprattutto Ray che, dietro l’aria un po’ arrogante, cela maturità e capacità di farsi carico di responsabilità difficili e pesanti anche per un adulto. La storia ha il suo culmine con un evento altamente drammatico.
A ragione il romanzo viene paragonato, nella sinossi, ad una tragedia greca perché porta in sé quel pathos e quelle dinamiche tipiche di un dramma. Il libro contiene tanti riferimenti ai miti della canzone nonché dei film di quegli anni ed è uno spaccato amaro di una società non così benestante e afflitta dai problemi quotidiani. Emerge, comunque, la voglia di speranza, l’eterno desiderio che le cose cambino in meglio. Non sarà così e il destino non ripagherà tutti in modo equo ma, attraverso le coinvolgenti pagine scritte in questo romanzo di formazione di Mark Slouka, il forte legame di amicizia che unisce i ragazzi risulta ancor più prezioso in una realtà povera di affetti e sentimenti.
L'età delle promesse
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