L’evaso
- Autore: James Patterson
- Genere: Gialli, Noir, Thriller
- Categoria: Narrativa Straniera
- Anno di pubblicazione: 2016
“Quello che stavano per fare era nuovo, imponderabile, pericoloso”
parola di James Patterson. Nonostante i grandi numeri di titoli scritti e copie vendute (16 milioni all’anno solo negli States), lo scrittore del miracolo (editoriale) continua a sfornare trame originali e thriller da urlo. È il papà di Alex Cross, di Club femminili del giallo e Agenzie investigative internazionali, oltre che il creatore di Daniel Bennet , il poliziotto di New York alla sesta avventura nel romanzo “L’evaso”, scritto a quattro mani con Michael Ledwidge e pubblicato in Italia da Longanesi (pp. 312, euro 16,90) ai primi di novembre, nella traduzione di Annamaria Raffo.
Certo che di fantasia James Patterson e Michael Ledwidge ne hanno davvero da vendere (appunto). Lo dimostrano fin dal primo colpo del nuovo romanzo, anzi due colpi, una doppietta. Il cartello ispanico della droga entra in scena infatti con due botti in rapida successione, pressoché in contemporanea. Sono le azioni secche e letali – in questo caso condotte nello stile delle squadre militari di commandos - messe a segno a Malibu e a cinquemila chilometri di distanza, nel Connecticut, per eliminare Michael Licata e il figlio e successore Mickey jr.
Agiscono agli ordini estremi di Manuel Perrine, il re messicano degli stupefacenti, ex militare dei corpi d’elite francesi. Licata avrà pure guadagnato il merito di averlo aiutato un anno fa ad evadere dal tribunale federale di Manhattan, ma si è macchiato della colpa fatale di avere poi respinto ottusamente la proposta di fare affari insieme. E questo non si fa. A Perrine si risponde sì e basta. Non ammette errori, né ripensamenti.
Si parla di un messicano e magari ci si immagina un grasso senor coi baffoni a manubrio, sudato e malvestito. Niente di tutto questo: Manuel Perrine è slanciato, il volto caffellatte ha lineamenti regolari, valorizzati dai modi raffinati e dall’abbigliamento sempre elegante, indossato con naturalezza. Un dandy delcrimine internazionale, pericoloso come un serpente a sonagli. Tremendamente vendicativo.
È con questo nemico mortale che dovrà misurarsi Bennet. Un avversario da incubo.
Infatti, Daniel si trova ora in un ranch decrepito, isolato nella desolata California del Nord. Un luogo sperduto e desertico, popolato solo da bovini, in quantità tale da coprire l’intero terreno di uno spesso strato di un certo materiale, che rappresenta bene la situazione in cui Bennet si ritrova in pieno. Immerso fino al collo. Pochi mesi prima era ancora un americano di origini irlandesi, detective nella polizia newyorchese e con dieci figli adottivi. Sbattere in galera un narcotrafficante assassino come Manuel Perrine era stato un bel colpo, ma quello non evade e mette una taglia di qualche milione di dollari sul poliziotto e la sua famiglia?
Inserito in un programma FBI di protezione dei testimoni, il nostro Daniel è passato da New York alla Casa nella prateria. Una nuova, bizzarra, sistemazione tra capanne di tronchi e montagne di sterco, con i figli divisi in due fazioni. I più grandi depressi dalla mancanza degli amici e di Facebook. I più piccoli estasiati dalla vita di campagna, tra gli animali. Quanto a Mary Catherine, se la cava alla grande: la baby-sitter tanto carina è cresciuta in una fattoria irlandese.
Anche tanto lontano arrivano le notizie della mattanza scatenata da Manuel Perrine. Cinque mafiosi eliminati con le rispettive famiglie. Il bilancio provvisorio è di ventitré vittime e non esclude donne e bambini. Attacchi portati a termine in modo estremamente efficiente: allarmi sofisticati neutralizzati, video della sicurezza rimossi, blitz rapidissimi. Per Bennett non può esserci che la mente criminale di Perrine dietro le stragi di criminali. La tecnica è chiara: plata o plomo, argento o piombo. O fai affari con me o sei morto. Sta creando un super cartello del narcotraffico, di una dimensione mai vista.
Quel tipo azzimato e astuto gli sta proprio sui… diciamo che lo fa uscire dai gangheri. Daniel è stato messo da parte dopo la fuga di Perrine dal tribunale federale al 14° piano del palazzo di Manhattan, che inutilmente aveva cercato di ostacolare con la sua pistola. Poi, per aggiungere il danno alla beffa, i federali avevano esiliato tutti nella California del nulla dopo che quel Manuel aveva fatto piazzare un camion bomba davanti al palazzo nel West End Avenue in cui abitavano. Bennet ama la smisurata famiglia e la baby-sitter bionda e bellissima, ma dover restare inattivo lo rende instabile. È costretto, impotente, a riflettere su quella situazione disperata.
“Era Perrine quello che avrebbe dovuto nascondersi”
pensa ed ha una voglia matta di fare a pezzi qualcosa.
La rabbia monta. Ci vorrà un intero, lungo e scoppiettante romanzo per placarla, considerata la posta in palio: il ritorno a Manhattan, una buona ragione per vincere o… morire.
L'evaso
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