L’imperfetta meraviglia di Andrea De Carlo

Dopo il romanzo “Cuore Primitivo” dell’anno scorso, sembra quasi che Andrea De Carlo abbia paura di entrare nei recessi cupi dell’anima e ritorna, così, alla leggerezza di un libro di sentimenti.

La prima parte de “L’imperfetta meraviglia” sembra un lungo sonetto: Milena Migliari che vive in Provenza con la sua compagna Viviane, ha un negozio di gelati o, meglio, è un’artista. I suoi gelati sono fatti con i migliori ingredienti che trova in circolazione; il fiordilatte, ad esempio, è fatto con latte di mucche che vivono libere e il sapore ha un retrogusto delle miscele di erbe di cui si alimentano.
Per quanto riguarda i gusti alla frutta, solo quelli di stagione - nel libro siamo a fine estate, inizio autunno - quindi uva, cachi, more. Sta tutto il giorno in laboratorio, anche perché non vuole pensare alla visita dal ginecologo, che la porterà verso la fecondazione assistita. Non sa se lo vuole un figlio ma è una promessa che ha fatto a Viviane, che forse vuole inscatolare questa coppia nella normalità della famiglia con figli.
In questa atmosfera da sogno di una notte di inoltrata estate c’è anche un lui, il cantante di famosa banda rock, Nick, che ha conosciuto Milena per caso e anche la sua donna, Aileen che conosce almeno la gelateria, avendo preso dieci chili di gelato per i suoi ospiti, accolti in questa casa bellissima e festosa giacché Nick prima dovrebbe sposarsi, poi tenere un concerto sempre nella sua tenuta, con i bravissimi musicisti, suoi compagni di bisbocce, anche se, ogni anno, li trova cambiati. Sempre più flosci, alcuni ormai alcolizzati o alle prese con la miscela mortale di superalcolici e psicofarmaci.
Nick non ha mai fatto la vita del rocker: forse all’inizio, con un successo mondiale, una quantità di soldi mai vista, una ragazza diversa ogni sera ma, poi, queste mirabolanti azioni del nulla lo lasciavano scorato e depresso. E quindi smise tutto, anche con le sigarette, lasciandosi solo un po’ di erba, quando è ansioso e preoccupato.
Ora lo è soprattutto dal matrimonio alle porte, con una donna che stima, che sa organizzare feste, tenere a freno i fan e gli stalker, ma che non ama o, meglio, non ama più.

Come Milena si possa insinua nella vita di un rocker, ecco quello dovete leggerlo voi.
Sicuramente “L’imperfetta meraviglia” attirerà le antipatie di molti recensori che Andrea De Carlo non l’hanno mai amato.
Stavolta poi, potrebbero “sbranarlo” per aver messo in piedi una storia di sentimenti, senza alcun riferimento ai giorni pazzi che viviamo, al terrorismo più atroce anche nelle capitali europee, alle novità in politica, in economia, nel welfare. Poco o niente: solo accenni agli smartphone, che a volte tengono lontano i fan dalla band.
Ma questo libro bello è una fiaba romantica, cosa che ormai non si più perdona a uno scrittore maschio.
Per replicare alle critiche potrei chiedere: nel libro più venduto deLl’anno, ovvero “Succede” di Sofia Viscardi, si parla per caso della guerra in Siria? E gli scrittori che parlano di stretta attualità, non sono forse irritanti e noiosi?