L’incantatore
- Autore: Iris Murdoch
- Categoria: Narrativa Straniera
- Casa editrice: Il Saggiatore
- Anno di pubblicazione: 2014
Immersi in una Londra quasi dickensiana, i personaggi di Iris Murdoch ne L’incantatore (Il Saggiatore, 2014) appaiono come vittime più o meno consapevoli del potere esercitato dall’incantatore. Già, ma chi è l’incantatore?
Mischa Fox, verrebbe subito da dire, l’uomo che desidera acquistare l’Artemis, il giornale di Rosa e Hunter Keepe. Il romanzo prende forma a partire da questo, ma si evolve seguendo una serie di storie parallele segnate da una sola costante.
Ogni personaggio è irrimediabilmente attratto dal ricco Mischa, un uomo misterioso e affascinante, di cui però non si sa quasi nulla. Mischa è un uomo influente, ma chi sia davvero sfugge persino a Peter Saward, il solitario studioso con cui Mischa riesce, rievocando il passato, ad aprire una parte del cuore.
L’altra appartiene a Rosa Keepe, una donna forte e indipendente che, tuttavia, si ritrova a sua volta inerme davanti all’amore: mentre conquista i fratelli polacchi con cui lavora in fabbrica e li rende suoi schiavi prima di divenirne succube, si lascia amare da Peter, pur sapendo di non contraccambiarlo affatto, e poi fugge e insegue Mischa, prima determinata a non cedere alla sua influenza e poi incapace di immaginarsi davvero libera senza di lui.
Rosa non è l’unica donna ad amare Mischa: ci sono Nina, la sarta dall’irriconoscibile accento straniero che crede di essersi innamorata del suo protettore, e quindi la giovane Annette, ereditiera piena di capricci e priva di radici, che salta da un amore all’altro con la semplicità con cui cambia vestito e non riesce a concepire l’idea di un rifiuto. Dunque è l’amore la vera forza in grado di incantare?
L’amore, nelle sue infinite, magiche forme, si manifesta in ogni pagina del romanzo: l’amore cieco, quello interessato, l’amore narciso, quello non corrisposto, e poi l’amore temuto e quello indirizzato verso il successo, l’ambizione, il dominio. Quanto meno nei personaggi principali, manca del tutto la forma di amore più sana, quella che spinge alla solidarietà e alla carità: ogni gesto gentile, ogni favore, assume i tratti di una forma perversa di crudeltà immotivata, come l’abitudine infantile di Mischa di uccidere gli animali per evitare loro di soffrire, mista alla più totale indifferenza.
I personaggi di Murdoch sono creature egoiste che orbitano come impazzite attorno "a un sole smorto", come indica Peter Cameron nella postfazione del libro: seguono impulsi irrazionali, incuranti di chi o cosa travolgano durante la loro folle corsa. Sono pochi i personaggi che, proprio perché dotati di un senso di compassione maggiore, sono destinati a soccombere o a maturare una sofferenza profonda, generata da un’assoluta disfatta.
Iris Murdoch è stata una scrittrice inglese di origini irlandesi e un’insegnante di filosofia. L’impegno letterario di Murdoch, insieme a quello del marito John Bayley, si protrae fino al 1995, anno in cui le viene diagnosticato l’Alzheimer. Il marito scrisse alcuni libri in sua memoria, da cui nel 2001 trasse ispirazione il film Iris - Un amore vero, vincitore di numerosi riconoscimenti.
L'incantatore
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