L’indagine
- Autore: Juan José Saer
- Genere: Gialli, Noir, Thriller
- Categoria: Narrativa Straniera
- Casa editrice: La Nuova Frontiera
- Anno di pubblicazione: 2014
Il titolo di questo romanzo dello scrittore argentino Juan José Saer promette un giallo, invece, oltre alla trama di un poliziesco, la fabula si mescola con un’altra storia legata al ritrovamento di un manoscritto, di cui si ignora l’autore, e dunque ci spostiamo nello spazio, Parigi e Buenos Aires, e nel tempo, ora e allora.
La costruzione de L’indagine risulta abbastanza complessa, in quanto la storia, raccontata in Argentina da un narratore, Pichòn, ad un gruppo di amici, Tomatis e Soldi, fa riferimento ad un fatto di cronaca di cui a lungo si era occupata la stampa, riguardante un feroce serial killer che aveva ucciso a Parigi ventotto anziane donne, torturandole e massacrandole dopo aver trascorso con loro qualche piacevole ora di chiacchiere e champagne. L’assassino non aveva lasciato alcuna traccia e il poliziotto incaricato delle indagini, Morvan, si aggira per Parigi in uno stato quasi di trance, talmente è sconvolgente la violenza dell’omicida e l’abilità che lo ha reso impunito da oltre nove mesi di indagini.
Non è possibile svelare la trama del libro, piena di sorprese e di colpi di scena davvero imprevedibili. Da notare e sottolineare invece la grande maestria di Juan José Saer che sa mettere insieme due trame, due storie, due continenti, due linguaggi, senza che il lettore faccia fatica a passare da uno ad un altro registro e contesto narrativo.
Parigi sotto la neve, i suoi parchi desolati, le sue strade buie e tortuose, i suoi supermercati affollati di gente desiderosa di concludere lo shopping natalizio, gli interni borghesi dove le vittime designate aspettano ignare e fiduciose il loro assassino, si alternano ad altri paesaggi, questa volta estivi: quelli dei dintorni di Buenos Aires, dove il gruppo di amici, alterna il racconto della vicenda della serie di delitti nel triangolo al centro di Parigi, ad un quasi giallo che ha per protagonista un poeta argentino morto.
Sua figlia Julia ha ereditato la sua casa e i suoi libri, ma anche un misterioso baule dentro il quale si conserva il dattiloscritto di un romanzo anonimo e mai pubblicato, che racconta dell’assedio dei Greci a Troia, ambientato nel giorno in cui il cavallo viene introdotto nella città.
Tuttavia il valore del romanzo sta soprattutto, secondo la mia lettura, nella costruzione del personaggio di Morvan, il poliziotto incaricato delle indagini, la cui personalità inquietante è al centro della parte più intrigante e riuscita del libro. Uomo solitario, con un’infanzia difficile, un matrimonio da poco naufragato, il suicidio del padre, ha messo nella ricerca dello spietato assassino seriale tutta la sua energia e la sua abilità investigativa, ma quanto lo aspetta metterà a repentaglio la sua stessa lucidità.
L’analisi psicologica che porta il personaggio ad una rinascita nella parte finale del libro è certamente dovuta alla alta qualità letteraria che Saer sa conferire alle sue pagine.
Pagine nelle quali sono molto diffuse descrizioni analitiche e realistiche di ambienti, con il ricorso ad elenchi lunghissimi di oggetti, che si alternano a pagine liriche, dove prevale il sogno se non la fantasia, mentre, in altre ancora, compaiono riflessioni di carattere sociologico che raccontano la società odierna con lucida perfezione, denunciandone i limiti:
“Rigorosamente pianificati da quattro o cinque istituzioni fossili che si completano a vicenda – la Banca, la Scuola, la Religione, la Giustizia, la Televisione – come automi dal perfezionismo ossessivo del loro ideatore, il più insignificante dei loro atti e il più recondito del loro pensieri, attraverso i quali sono convinti di esprimere il proprio orgoglioso individualismo, si ripetono anche, identici e prevedibili, in ciascuno degli sconosciuti che incontrano per strada e che, come loro, sono indebitati in una settimana per tutto l’anno a venire per comprare gli stessi regali negli stessi magazzini o nelle stesse catene di marchi registrati, che depositeranno ai piedi degli stessi alberi decorati con lampadine, neve artificiale e festoni vari, per sedersi poi a mangiare attorno a tavole simili gli stessi piatti presumibilmente eccezionali che potrebbero trovarsi nello stesso momento su tutte le tavole dell’Occidente…”
Poco noto in Italia, vissuto a lungo in Francia, Juan José Saer, considerato un grande scrittore nel suo paese, merita una maggiore visibilità.
L'indagine
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