L’innocente
- Autore: Marco Franzoso
- Categoria: Narrativa Italiana
- Casa editrice: Mondadori
- Anno di pubblicazione: 2018
Quanto può essere difficile a volte la vita e dove può trovare la forza per reagire ad un male ingiusto, che sembra non avere fine, un ragazzino di dodici anni che d’improvviso vede cadersi il mondo addosso e si scopre amaramente solo con i suoi ricordi e le sue speranze ormai in frantumi? Sono queste le domande che ogni pagina del romanzo “L’innocente” di Marco Franzoso (Mondadori, settembre 2018) ispirerà al lettore, che, avvinto da ogni parola, non troverà pace fino alla sua conclusione.
Perché è un romanzo avvincente, su questo non vi è dubbio, a dispetto del ritmo lento di narrazione, caratterizzato da ottime descrizioni introspettive in quella che è l’anima di Matteo, troppo duramente e troppo presto messa alla prova dalla vita, e da digressioni mai sbagliate, mai eccessiva, sempre perfette ed in linea con l’avanzare della storia.
Ma è anche un romanzo delicato - nonostante il tema trattato o forse proprio per il tema trattato - e al tempo stesso straordinariamente intenso con alla base una storia forte e triste su cui meditare, vista attraverso gli occhi e le sensazioni di un innocente, Matteo.
La storia è proprio la sua, quella di un ragazzino di dodici anni come gli altri, con accanto un papà affettuoso che lo porta con sé nelle sue escursioni per i boschi ed a pesca, una mamma e una sorellina. Ma per un tragico incidente stradale il padre muore, solo e lontano da casa, e la vita di Matteo viene stravolta. La madre viene trascinata dagli eventi e crolla troppo spesso sotto il peso delle responsabilità e delle emozioni, Matteo è sempre solo, ossessionato dal ricordo del padre, e pare tornare alla vita soltanto quando la madre lo iscrive al campo organizzato nella canonica del paese da don Andrea, un giovane sacerdote benvoluto da tutti e con la passione per la musica, al punto da aver messo su una band della quale ben presto anche Matteo farà parte.
Scopre così una nuova passione per la musica, che Matteo coltiva con partecipazione nelle ore trascorse da solo nella sua stanza a ripetere i passaggi sulla tastiera che gli è stata regalata da don Andrea ed alla quale tiene come un tesoro, e nei momenti passati in canonica col sacerdote. Ma la sicurezza che pian piano Matteo ha conquistato nella musica e nella vita d’improvviso s’infrange, proprio come una lastra troppo delicata di vetro, e qualcosa di spaventoso, accaduto in quella canonica e commesso da don Andrea, viene a galla.
In un’estate caldissima nella quale chi può si ripara dietro persiane accostate come dietro muri di ipocrita apparenza, Matteo dovrà rivelare la verità: cosa accadeva davvero in quella canonica quando lui e don Andrea restavano soli? Ma poi la verità qual è? Quella che vogliono sentire il Giudice e la Psicologa, chiamati ad aiutarlo ma che si troveranno ad infierire ancora di più sul suo animo ragazzino, o è la sua verità, quella di un innocente cresciuto troppo presto, ciò che davvero pensa e sente?
Attraverso pagine intense e spesso toccanti, l’autore ci accompagna discreto al finale giunti al quale riusciremo finalmente a rispondere a quelle due domande che non ci hanno mai abbandonato per tutta la lettura: quanto può essere difficile la vita per un ragazzino e dove può trovare egli la forza per reagire al male?
La vita può essere tremendamente amara e ingiusta e può travolgerci come un macigno. Soltanto in noi stessi esiste e sta alla nostra volontà trovare la forza per permetterci di resistere e di sopravvivere alle prove che essa ci riserva.
L'innocente
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