L’insaziabile
- Autore: Osvaldo Guerrieri
- Categoria: Narrativa Italiana
- Casa editrice: Neri Pozza
- Anno di pubblicazione: 2008
“Rivedo chiaro: pallina, ruota, colori, numeri, il mȃitre à damner sussiegoso e onnipresente come un maggiordomo burocratico; e il fumo, tutto il fumo di tutte le sigarette del mondo; e il sudore, quel sudore salato che alona il mazzo delle carte mentre, a ventaglio, cercano il fasto combinatorio di cuori-quadri-denari. Era lì, nel gioco, il tic della mia morte.”
Ecco il contenuto de "L’insaziabile", opera ultima di Osvaldo Guerrieri, giornalista e critico teatrale de “La Stampa”. Il romanzo, edito da Neri Pozza Editore, descrive in circa centocinquanta pagine il degrado di una vita che si perde nel gioco a tal punto da culminare nell’autodistruzione. Ogni cosa prende la forma di una pallina, una carta, una fiche e inizia il giro della roulette... E’ la storia di Pietro, un uomo normale come tanti, con una vita normale, forse anche troppo, una vita dove la routine e la monotonia sono delle costanti. Ed ecco l’imprevisto, quello che sogni ma non ti aspetti, quello che ti sconvolge perché lo desideri ma non lo cerchi per la troppa paura, ecco l’emozione, l’adrenalina, la scoperta del gioco d’azzardo, visto non come un banale passatempo ma come la possibilità di evadere da un mondo che ti si stringe diventando sempre più piccolo. Il gioco che diventa una droga, un’emozione erotica travolgente in modo inesorabile, uno sprofondare verso mondi diversi e paralleli alla vita, una voragine verso saloni, bische, casino. La presa di coscienza e della perdizione conduce poi alla ricerca spasmodica del ritorno alla vita, quella reale, normale e decisamente appagante.
Il racconto si muove su pagine scritte in modo oggettivo e quasi distaccato, come se l’autore analizzasse gli effetti devastanti del gioco refertandoli, un medico davanti al paziente. Prendendo spunto dal modo di scrivere di Dostoevskij che predilige l’autonomia dell’opera rispetto all’autore, basandosi su di un impianto narrativo a tratti tradizionale, a tratti naturalistico, "L’insaziabile" può essere letto come un romanzo che descrive la vicenda dell’uomo come se questo fosse sospeso tra due possibilità: il bene e il male, la redenzione-riscatto e la perdita abissale di sé. Il romanzo colloca il protagonista di fronte alle infinite realtà possibili dell’esistenza. Tuttavia è interessante notare come lo scrittore piemontese abbia strutturato il suo romanzo: formalmente è lo sviluppo di una vicenda tradizionale ma in realtà su questo impianto tradizionale i personaggi di Guerrieri non coincidono con l’identità del romanziere. Non sono oggetto della parola dell’autore. E’ una storia drammaticamente attuale, scritta a forti tinte in cui la penetrazione psicologica si unisce al realismo cupo di tante descrizioni. La scelta del linguaggio narrativo e dei termini esatti esprime una conoscenza e uno studio non indifferente del contenuto trattato. Assolutamente da leggere il capitolo “Ore 3.45” dove in modo assolutamente perfetto, reale e a tratti leopardiano, l’autore descrive la luna che, inchiodata alla sua orbita, sembra avere un ruolo impiegatizio mentre invidiosa osserva la cometa che incontra pianeti, frequenta costellazioni, indugia tra gli asteroidi..()…mansueta la luna?. La struttura narrativa del romanzo è quella di una spirale, di un gorgo che si fa sempre più profondo, un precipizio che scende sempre più nelle zone remote e profonde dell’io e del mondo, verso un’introspezione che porta alla luce umori, istinti, sentimenti, affezioni e paure. E’ l’analisi di un degrado che si smarrisce culminando nell’autodistruzione: la vita come una roulette dove l’alternativa è vincere o morire.
L'insaziabile
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