L’inventore della luce
- Autore: Samantha Hunt
- Categoria: Narrativa Straniera
- Anno di pubblicazione: 2010
Chiudo "L’inventore della luce" (Alet edizioni, 2010) di Samantha Hunt e ripenso a quello che questo romanzo mi ha lasciato. Penso a Nikola Tesla e alla sua vita da inventore, a Louisa, la giovane addetta alle pulizie dell’hotel dove risiede l’oramai vecchio scienziato, entrambi appassionati di colombi. Penso ancora a Azor e alla sua folle idea di viaggiare nel tempo. E cerco di trovare il legame tra tutto questo, un filo conduttore che possa conciliare le diverse figure.
Tesla, l’inventore della corrente alternata, o come dice il titolo del libro della “luce”, è sicuramente una figura affascinante e questo romanzo ne mette in risalto alcuni aspetti, soprattutto quelli umani e in un certo senso più intimi.
L’inserimento di un personaggio realmente esistito all’interno di un romanzo di fantasia è fatto in modo egregio; l’autrice riesce a inserire la storicità (ben documentata tra l’altro con dialoghi o situazioni realmente accadute) dello scienziato in un contesto comune, quello rappresentato da persone che, curiose, hanno la volontà di sognare e quindi di scoprire e creare, che restano sospese tra passato, presente e futuro, tra la solidità che offre un buon appoggio sulla terraferma e la voglia di spiccare il volo come i colombi, un po’ per evasione un po’ per andare oltre il comune percepire.
Questo forse il legame tra i vari protagonisti di questo racconto.
La storia si snoda tra la vita del grande inventore, che con le sue idee innovatrici ha portato una vera e propria rivoluzione nella vita di tutti noi, e quella di Louisa, una ragazza seria e coi piedi per terra, tra quella del padre, che vorrebbe tornare nel passato per ritrovare la moglie perduta, e quella di Azor e della sua folle idea di viaggiare nel tempo.
La narrazione si sposta da quella più geniale (e per questo un po’ pazza) dello scienziato a quella più tranquilla di Louisa, in un resoconto della vita ingegneristica di Tesla, ma anche e soprattutto dei suoi insuccessi affettivi, della sua mancanza di amore e della solitudine finale.
Toccante a tratti, con tanti riferimenti storici e un accenno di azione, la storia risulta convincente e avvincente.
Una buona lettura che appassiona, che risulta piacevole e permette di conoscere uno dei più importanti personaggi scientifici mai esistiti, uno scienziato gentiluomo, un inventore-artista come lo definisce la stessa autrice, che credeva in un futuro migliore per tutti e che confidava troppo nell’intelligenza degli uomini.
L'inventore della luce
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