L’ombra del potere di Viveca Sten

L’arcipelago del Baltico nei pressi di Stoccolma contiene migliaia di isole. Su una di queste, una sorta di paradiso nordico, Sandhamn, si svolge la storia de L’ombra del potere di Viveca Sten (Marsilio, 2020, trad. A. Ferrari), un po’ giallo un po’ scandalo finanziario, che coinvolge vari personaggi provenienti dal Regno Unito, dalla Russia, dalla Svezia. Il poliziotto Thomas Andreasson e l’avvocato Nora Linde sono i protagonisti di questo romanzo seriale, da cui è stata tratta anche una serie tv, che in questo episodio vede al centro del racconto molto angoscioso e pieno di suspense una famiglia di origine inglese.

Celia, madre dei piccoli Oliver e Sarah, ricca ed elegante londinese, è sposata con un aitante, sportivo, ambiziosissimo finanziere di origine svedese. Carsten Jonsson è in procinto di fare con i russi l’affare della sua vita, che lo proietterà nel mondo della finanza internazionale, quotato nella borsa di Londra. In attesa di dimostrare al mondo la sua raggiunta ricchezza, e in particolare ai suoi ex concittadini isolani, si è fatto costruire una mega villa in barba a tutti i regolamenti del luogo, lussuosissima, che disturba i residenti per la sua tracotanza. Ci saranno vari piccoli segnali che vogliono dissuadere Carsten Jonsson dallo stabilirsi in quel luogo splendido deturpandone la spiaggia e il bosco, ma lui non ascolta quegli avvertimenti. Ci sarà un drammatico incendio, un primo delitto, e poi in un succedersi di colpi di scena sempre più violenti l’inevitabile conclusione.

Il libro è originale perché racconta una storia molto europea: Carsten è un “venture capitalist”, appartiene cioè a un nuovo genere di imprenditori internazionali senza scrupoli che tentano con tutti i modi, troppo spesso illeciti, di guadagnare cifre da capogiro con investimenti sul web. Moglie, figli, suoceri, amici, dipendenti saranno tutti schiacciati dalla violenza con cui il protagonista persegue i suoi fini. Un romanzo duro, che si presenta come un “giallo scandinavo”, ma è anche qualcosa di più interessante: la placida Svezia viene presentata come luogo di conflitti sociali. Ci sono i lavoratori dell’Est europeo che compiono i lavori di edilizia, spesso preda dell’alcolismo e delle incertezze sulla loro posizione in un paese che sta diventando sempre più discriminatorio; ci sono faide e antichi rancori mai sopiti; c’è la logica dei soldi che tutto può, finché non si manifestano bullismo, violenza domestica, conflitti sociali e antiche rivalità.
L’ombra del potere si legge tutto d’un fiato, la traduzione impeccabile per Marsilio è di Alessia Ferrari.