L’ombra del silenzio di Kate Morton

Laurel Nicolson “aveva bisogno di sapere che cosa era successo. Probabilmente ciò che avrebbe scoperto non le sarebbe piaciuto, ma era un rischio che voleva correre. Che doveva correre”. C’era una volta nei primi anni Sessanta Greenacres Farm, una fattoria persa nella campagna inglese dove una ragazza di nome Laurel viveva con la sua splendida famiglia: il padre Stephen, la madre Dorothy, le sorelline Rose, Iris, Daphne e il fratellino più piccolo Gerald. Agli occhi degli estranei i Nicolson erano sospettati di un grave peccato: si volevano un gran bene. Ma qualcosa stava per cambiare.

Laurel, in una mattina d’estate aveva assistito, a un terribile evento e da allora la sua vita non era stata più la stessa: la madre aveva ucciso un uomo, apparentemente uno sconosciuto.

“Riteniamo opportuno non raccontare questa storia alle tue sorelle. Sarà il nostro segreto”.

Laurel era convinta che nella vita ci fossero dei momenti di svolta, momenti in cui come per magia succedeva qualcosa che cambiava il corso degli eventi. Assistere nel buio della sala dell’Arts Theatre di Cambridge alla prima dell’opera di Harold Pinter Il compleanno era stato uno di questi, perché Laurel era fermamente decisa a diventare un’attrice. La sedicenne stava per lasciare la sua famiglia per andare a Londra a iscriversi alla Central School of Speech and Drama. La vita di Laurel era consacrata al teatro per sempre, perché la giovane apparteneva a una nuova generazione fatta di persone in ascolto nel medesimo istante che avevano capito tutte che la vita, il mondo e il futuro erano lì per loro.

“la sublime ebbrezza di sapersi parte di qualcosa di più grande, di una cospirazione globale, di una setta segreta, le fece venire la pelle d’oca”.

"L’ombra del silenzio" (Sperling & Kupfer, 2013; titolo originale del volume: The Secret Keeper) è il racconto di tre generazioni di donne, Janice, Dorothy e Laurel, delle loro esistenze che riflettono i maggiori avvenimenti storici inglesi del XX Secolo. Ancora una volta l’autrice, che ha pubblicato tre romanzi (Una lontana follia, Il giardino dei segreti che Clint Eastwood ha già opzionato per trarne il prossimo film e Ritorno a Riverton Manor) in 38 paesi che hanno venduto oltre 7,5 milioni di copie nel mondo, si dimostra abile narratrice di storie romantiche e misteriose dall’ambientazione gotica.

Anche in questo romance la Morton per catturare l’interesse del lettore intreccia il passato carico di misteri e segreti con il presente nel quale questi misteri e segreti vengono svelati. Al centro della trama vi è la figura di Laurel, brillante attrice dalla personalità poliedrica.

“Il pubblico si stupiva per la sua bravura nel costruire personaggi, per la sua capacità di immergersi completamente nel ruolo e di scomparire dentro la pelle di un’altra persona. Ma lei non aveva nessun trucco: semplicemente, tentava di carpire i segreti del personaggio”.

Laurel se ne intendeva di segreti perché sapeva che era proprio lì, nelle zone d’ombra, che si poteva scoprire la vera natura di una persona. Questo glielo aveva insegnato sua madre, giacché nel passato di Dorothy c’erano parecchie zone d’ombra. Cinquant’anni dopo (ora che la madre di Laurel stava per morire) era arrivato il momento di scoprire la verità, compiere un viaggio a ritroso nel tempo, riportare alla luce sia la giovinezza di Dorothy trascorsa a Londra sotto i bombardamenti degli aerei nazisti. Occorreva soprattutto ripercorrere quel paesaggio, che conservava i suoni e i colori della sua infanzia, che resta sempre il più evocativo, non importa dove si è cresciuti. Era passato tanto tempo ma sembrava il giorno prima.

“Chi sei Dorothy, e chi eri prima di diventare nostra madre?”.