L’origine perduta
- Autore: Matilde Asensi
- Categoria: Narrativa Italiana
- Casa editrice: Sonzogno
Che cosa ci fa un imprenditore informatico nella foresta amazzonica, guidato dalla mappa di un pirata e alle prese con un’antica maledizione?
Lo scopriamo leggendo “L’origine perduta”, il romanzo di Matilde Asensi che combina la storia, l’archeologia, la matematica e alcuni richiami alla mitologia antica.
Il protagonista, Arnau, sa tutto di computer ed è un abilissimo hacker di Barcellona. Un giorno scopre che il fratello Daniel, un appassionato etnologo, soffre di una misteriosa malattia, un’alterazione mentale che sembra legata ai suoi recenti studi sull’antica lingua aymara. Arnau è così trascinato nell’universo del fratello, fra teorie linguistiche e maledizioni segrete, ma riesce a trovare una connessione con il proprio lavoro quando scopre che l’aymara è così perfetto da assomigliare a un linguaggio di programmazione. Le indagini lo portano a scoprire l’antica setta degli yatiris, che credeva nel potere delle parole e tramandava il segreto di generazione in generazione: è possibile che i loro discendenti esistano ancora e che siano in grado di riprogrammare la mente umana? Seguendo la bizzarra mappa del pirata Piri Reis, Arnau vola in Bolivia e, dopo l’incontro con la professoressa di Daniel a sua volta sulle tracce del mistero, si addentra nella foresta amazzonica alla ricerca degli yatiris. Se la loro ipotesi è giusta, sono gli unici in grado di guarire Daniel dalla maledizione di cui è vittima.
La scrittrice spagnola, nota soprattutto per il romanzo “L’ultimo Catone”, è maestra nel costruire una trama complicata ma perfettamente logica, in cui tutti i fili si intrecciano con grande naturalezza. Bisogna avere pazienza nella lettura, amare il ritmo lento e accettare le lunghe digressioni storiche e linguistiche, che sono però necessarie per la piena comprensione della storia. Sorprende la capacità dell’autrice di creare la suspense senza ricorrere ai classici elementi del thriller, omicidi, minacce, inseguimenti nella notte: i suoi libri sono perfetti per chi non ama le sparatorie e preferisce invece le partite a scacchi. In questo romanzo, unendo elementi storici e temi esoterici, Matilde Asensi gioca le sue carte sulla logica, sfidando il lettore a risolvere un enigma con le conoscenze che gli sono fornite. Le si può rimproverare di non affondare a dovere nella psicologia dei personaggi, che rappresentano il suo punto debole e non restano impressi nella memoria. Eppure vale la pena di godersi il libro così com’è, lasciandosi trasportare dal fascino del viaggio in una terra lontana e descritta con dovizia di particolari, all’inseguimento di un popolo a metà tra storia e leggenda.
L'origine perduta
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