L’orribile karma della formica di David Safier

Lei: una conduttrice televisiva di successo, sempre impegnata con il suo lavoro, mai un momento libero. Lui: un casalingo frustrato che la rimprovera di non considerare quasi per niente né lui né la figlia, che non aspetta altro che una giornata da passare con la mamma senza interruzioni. Lui che rimprovera e recrimina, lei che non si sente compresa e non si fa scrupoli a tradirlo con un fascinoso collega. La classica storia di un matrimonio che sta andando a rotoli, di una famiglia che si sfascia.
Trama sentita e risentita: e allora dove sta la novità, qual è il motivo che permette a “L’orribile karma della formica” di fregiarsi della fascetta che annuncia “Oltre 1 milione di copie vendute col passaparola”? Ebbene, il cocktail vincente è un mix di sentimento, umorismo, riflessione, suspense e misticismo. Chiaramente, questo romanzo non ha la pretesa di sostituire un qualche testo sul buddismo, e neppure di fungere da “introduzione” all’argomento: l’autore infatti utilizza solo la parte “superficiale” di tale filosofia, cioè la teoria della reincarnazione così come la conosce “l’uomo della strada”, senza grandi approfondimenti. L’argomento reincarnazione è solamente funzionale alla storia ed alle piccole riflessioni che essa vuole suggerirci. Niente di trascendentale: la considerazione di chi ci sta accanto, il rispetto per gli esseri viventi, la capacità di emanare intorno a noi onde positive piuttosto che negative, di avere attenzione per gli altri soffocando l’egoismo.

In che modo Kim, la protagonista, viene introdotta a tali riflessioni? Morendo. E neppure nel modo più banale, anzi: colpita in testa da un relitto spaziale. Kim si risveglia immediatamente, ma... trasformata in una formica. Perché una formica? Perché non ti meritavi di meglio, le risponde Buddha che le appare davanti. Troppi errori, troppo egoismo nella sua vita: adesso Kim dovrà risalire la lunga scala delle reincarnazioni, passando ad un “grado” superiore (gatto, cane, e alla fine forse donna) se riuscirà a creare karma positivo, restando ferma o retrocedendo se produrrà negatività. Ad aiutarla sarà Giacomo Casanova, fermo da centinaia di anni nelle vesti di formica in quanto incapace di creare karma positivo, che Kim però riuscirà a scuotere ed a far avanzare nella “scala”. Nelle sue varie vesti animalesche, a Kim toccherà vedere la sua ex migliore amica Nina ripresentarsi per appropriarsi finalmente di Alex, suo marito, ed incantare anche sua madre, ma non sua figlia, che fino in fondo soffrirà per la mancanza della propria mamma. Tutto sembra perduto ed anche Casanova, nel frattempo diventato gatto, pare dover rinunciare al suo amore per Nina, fino a che Buddha non concederà a Kim la possibilità di tornare donna. Ma... Ce la farà Kim a superare i pregiudizi che gli altri avranno verso di lei, a fare le scelte giuste ed a comunicare alle persone che ama che la sua anima è tornata?

Scritto con piglio frizzante e divertente (bellissime le finte “citazioni” dalle memorie di Casanova), con pennellate di malinconia e sentimento dove serve, nel suo genere “L’orribile karma della formica” di David Safier è un’ottima scelta, anche se le conclusioni alle quali arriva sono abbastanza scontate. Una riflessione maliziosa: perché è sempre la donna, mai l’uomo, ad essere in difetto se si dedica più alla carriera che alla famiglia? Forse perché lo scrittore è un uomo? Pensiamoci.