L’ultima scommessa
- Autore: Gian Mauro Costa
- Genere: Gialli, Noir, Thriller
- Categoria: Narrativa Italiana
- Casa editrice: Sellerio
- Anno di pubblicazione: 2014
“Qui la Baiamonte investigazioni, i nostri detective sono a vostra disposizione …”
Enzo Baiamonte ha lasciato il suo lavoro da elettrotecnico e chiuso l’officina per intraprendere il mestiere di detective con tanto di patentino da professionista e relativo porto d’armi, anche se per scelta personale ha momentaneamente rimandato l’acquisto di una pistola. Il salotto di casa sua, un appartamento di famiglia in un vecchio stabile al centro di Palermo, è diventato il suo studio: uno scrittoio, su cui ha riposto penne, matite, e per dare un certo tono, un taccuino, un tagliacarte, un telefono senza fili e una lente d’ingrandimento. Rosa, la sua fidanzata, per procurargli del lavoro l’ha raccomandato al marito di sua cugina, un poliziotto, ma Baiamonte da quando ha aperto l’agenzia investigativa oltre le solite storie di corna con seguenti pedinamenti non ha fatto un gran che. Un caso ritenuto dalla polizia un suicidio ma, di fatto, uno strano omicidio legato al gioco d’azzardo gli capita fra le mani un giorno di pioggia torrenziale grazie alla donna delle pulizie, la signora Margherita: il padre di Stefania Anselmo, dove si reca a fare le pulizie la sua amica Cettina, è stato trovato con il “cannarozzo” tagliato. Il neo patentato investigatore, indossato il Burberry bianco taroccato, comincia a indagare e dopo un breve sopralluogo a casa della vittima intuisce da una frase sibillina scritta su un biglietto attaccato con il chewing-gum sulla scrivania del defunto “Per ora gioco con i diavoli” che Vittorio Anselmo è stato ucciso. Gli assassini o i mandanti quasi sicuramente i famosi diavoli della Zisa che cambiano numero ogni volta, che gestiscono le sale di Bingo, le scommesse e il gioco di azzardo della città e che lui conosce bene. Baiamonte “con tenace ingenuità si avvicina al bandolo del delitto e all’identità più vera della sua città”, una città capace di riconoscersi come comunità ma di ritenere lo stato, un estraneo. D’altronde nel sesto quartiere di Palermo, che prende il nome dall’omonimo castello al suo interno, Zisa, lui ci era nato e ci era cresciuto proprio come lo stesso autore del giallo in questione.
Gian Mauro Costa, giornalista de L’Ora e adesso della Rai, che grazie alla creazione di Enzo Baiamonte in “Festa di piazza” è stato finalista nel 2010 del Premio Scerbanenco e ritorna con successo con questo suo ultimo thriller “L’ultima scommessa” (Sellerio, 2014). Vittorio Anselmo era un funzionario della Regione Sicilia sommerso dai debiti di gioco e alla ricerca disperata di una vincita che gli risolvesse tutti i suoi problemi. Per l’indolente e maturo detective siciliano, che sogna di diventare bravo come il più noto Montalbano, il caso presto si rivela molto più grande e pericoloso delle sue forze e possibilità ma il suo naturale intuito e la conoscenza profonda della sua città, e in particolar modo, dei suoi concittadini, lo fanno “nuotare come un pesce, piccolo ma agile, nella sua acqua”.
Gian Mauro Costa con questo suo ultimo poliziesco conferma la sua bravura nell’equilibrare tutti gli elementi caratteristici di un buon giallo, l’atmosfera di suspense, la trama complessa e precisa, i personaggi credibili ed equilibrati tra di loro, la prosa incalzante e aggiunge una caratteristica personale, la descrizione minuziosa dell’ambientazione, una Palermo incantevole ma in mano agli usurai, alla mafia e al
gioco d’azzardo.
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