L’ultimo pinguino delle Langhe
- Autore: Orso Tosco
- Genere: Gialli, Noir, Thriller
- Categoria: Narrativa Italiana
- Casa editrice: Rizzoli
- Anno di pubblicazione: 2024
Orso Tosco, scrittore e sceneggiatore, è nato a Ospedaletti. Il suo ultimo libro è stato London woodoo, per Minimum Fax. Ha pubblicato racconti e poesie.
Ora esordisce nel campo della narrativa gialla, pubblicando nella prestigiosa collana Nero Rizzoli, un libro intitolato L’ultimo pinguino delle Langhe, un romanzo di genere assai accattivante e curioso.
Chi è “l’ultimo pinguino delle Langhe”? È un commissario, tale Gualtiero Bova, di origini ligure, detto appunto “il Pinguino” perché:
Alto, corpulento, baffuto, con le spalle leggermente curve, il Pinguino potrebbe avere cinquant’anni come sessanta. Il volto infatti dà tanto l’impressione di aver preservato i tratti dell’infanzia, quanto di essere invecchiato precocemente. La sua vera età è quarantacinque anni, portati piuttosto male.
Non lo aiutano di certo il fisico a pera, e nemmeno la pancia da bevitore e mangiatore insaziabile, e tantomeno le braccia, visibilmente troppo corte, sproporzionate tanto quanto gli occhi, minuscoli rispetto al resto del volto. Occhi da orologiaio cinese confinati in una faccia da cacciatore di balene.
Così lui stesso si definisce. Inoltre è proprietario di una bella bassotta, bionda, di nome Gilda:
A cui per via del troppo amore, raddoppia sempre il nome chiamandola di volta in volta, Gilda Gildina, Bimba bella, o Gnometto biondo.
Fa uso di gocce illegali che lo aiutano molto con la depressione, ma gli fanno venire in mente gruppi di quattro parole, tramite questi quartetti strani, però, lui ha risolto molti casi. Per punizione, per aver denunciato colleghi in odore di malaffare, è da molti considerato un infame, e allora è stato trasferito a Mondovì:
Una cittadina dove tutti sanno tutto di tutti.
Un lunedi qualsiasi e sonnolente, il commissario, di origini liguri, ha a che fare con un caso alquanto ostico. Durante la quotidiana corsetta, infatti, uno svizzero abitante a Cigliè, tale Rufus Blom:
Broker svizzero, appartiene al ristrettissimo club di persone in grado di muovere flussi economici di tale portata da riuscire ad influenzare. Forma fisica invidiabile, per un uomo di cinquantasei anni.
Ritrova sul ciglio della strada una donna:
distesa a faccia in giù, la donna risulta immobile, la sua pelle, molto chiara, accentua la tonalità squillante del sangue. Sopra le natiche della donna è stata tracciata una scritta, probabilmente utilizzando il sangue stesso della vittima. E questa scritta è, in realtà, un nome. Anzi , un cognome. Il suo: Blom. E subito accanto una svastica.
Cosa ha a che fare lo svizzero con questa donna, che lui dice di non conoscere? E perché il messaggio è implicitamente diretto a lui? Chi era la vittima?
La vittima si chiamava Polly Levi, nata nel 1983 a Sidcup, un sobborgo del Sud di Londra. Un po’ matta e molto simpatica. Perennemente in ritardo, generosa, dotata di humour e con parecchi vizi. Bisessuale, vegana e carnivora, sportiva e sballona, amante della natura e della metropoli.
Riuscirà il nostro investigatore a scoprire la verità?
Un giallo particolare. Le indagini sono condotte secondo il metodo classico di un investigatore, che in questo romanzo occupa gran parte del narrato.
È un uomo “brutto”, alto, con le braccia corte, un po’ orso, vestito vecchia maniera, con un solo grande amore, cui pensa spesso, un po’ impedito. Ma dotato di grande intuito e fiuto, e di grande intelligenza; doti che gli permettono di svolgere egregiamente il suo lavoro. È un personaggio simpatico, ironico, che non può che essere apprezzato dai lettori.
Un secondo protagonista del narrato è il territorio di Langa:
Il paesaggio di Langa non smette mai di affascinarlo. La morbidezza delle valli e il modo sinuoso con cui le vigne e i noccioleti si intersecano tra loro, separati di tanto in tanto da porzioni di bosco. Con il Monviso che spicca imperioso, e che somiglia alla punta scheggiata di un pugnale primitivo.
Descrizioni di ambiente narrate con minuzia di particolari, e che l’autore dimostra di conoscere nel profondo.
In conclusione una lettura di genere che non si può che amare, sia per contenuto che per tratteggio dei personaggi e degli ambienti. Primo episodio di quella che potrebbe essere una serialità? Speriamo, lo merita!
L'ultimo pinguino delle Langhe
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Un libro perfetto per...
Adatto a chi ama Le Langhe in generale, e in particolare i romanzi gialli.
Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: L’ultimo pinguino delle Langhe
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