L’uomo con la valigia di Francesco Recami

Novità in libreria, L’uomo con la valigia è l’ultimo libro che Francesco Recami dedica al suo uomo qualunque, il tappezziere milanese Amedeo Consonni, abitante di un appartamento di una casa di ringhiera vecchiotta.

Nel condominio vivono anche gli altri personaggi che abbiamo conosciuto nei precedenti libri di Recami: la professoressa Angela Mattioli, insegnante in pensione con velleità di scrittrice, in relazione sentimentale con Consonni; la signorina Mattei-Ferri, in sedia a rotelle ma attentissima a tutto ciò che avviene nel condominio, la spregiudicata cinese signora Xing, dalle incerte attività economiche.

I nuovi arrivati sono una coppia di architetti molto trendy, Patty lei, griffatissima, Du Vivier Jacopo lui, forniti di tutti gli stereotipi dei nuovi ricchi rampantissimi, dal Suv gigante alla borsa di Prada, che intendono fare una speculazione edilizia minacciando i condòmini con argomentazioni fittizie: la casa è fatiscente, bisogna provvedere ad importanti lavori di restauro e consolidamento, loro sono in grado di provvedere purché gli appartamenti siano rapidamente venduti. Ma mentre il condominio intero è in rivolta, il nostro Amedeo si trova coinvolto in una vicenda thriller: chiamato in un appartamento milanese da una voce femminile che cerca aiuto, si trova al centro di un drammatico delitto, fotografato suo malgrado con il coltello insanguinato in mano.

Le peripezie che il povero protagonista, con in mano una vecchia valigia nella quale stipa pochi oggetti personali, si trova ad affrontare nell’hinterland milanese, nel tentativo di trovare il vero colpevole del delitto, sono la forza del narratore Recami. Il quadro sociologico che lo scrittore disegna nel descrivere personaggi della piccola e media borghesia lombarde, con i loro tic, il loro malgusto (dai gemelli da polso con lo scudetto del Milan agli occhiali a goccia ultimo modello, dalle villette unifamiliari con lucernario, cantinetta e camera blindata, alle ruggenti Bmw, dalla fiammante cucina Scavolini al cuscino di seta per la Processione del Santo, in puro stile medievale) è straordinaria.
I nomi sono tutti rigorosamente preceduti dall’articolo: l’Enrico, il nipotino dell’Amedeo, che ingurgita Kinder Pinguì in assenza dell’amato nonno, la Caterina, sua madre, la Ketty, una “smandruppata” ragazza che finisce per essere il centro dei guai del povero Consonni, l’Ottolenghi, rappresentante di libri scolastici in giro per la provincia.
Le location sono Trezzano sul Naviglio, Cesano Maderno, Paderno Dugnano, Arosio, Binasco, Zelata, Pasturago, bettole infami, bagni sporchi, pensioni infime, camionisti mafiosi, ragazzotti violenti, palestre dal nome straniero, molto whisky, un po’ di droga. Questi gli ingredienti che Recami mescola rendendo il racconto irresistibilmente ironico, spesso comico, sempre fedele specchio dei nostri tempi così degradati, così volgari, anche nella Lombardia motore dell’economia italiana: corruzione e mazzette incluse.