L’uomo e il cane nelle collezioni dei Musei Vaticani
- Autore: Marco Iuffrida
- Genere: Arte, Teatro e Spettacolo
- Categoria: Saggistica
- Anno di pubblicazione: 2018
L’uomo e il cane nelle collezioni dei Musei Vaticani di Marco Iuffrida (Edizioni Musei Vaticani, 2018) è un piccolo e interessantissimo volume che illustra il rapporto tra l’uomo e il cane, attraverso il percorso che compie il visitatore delle collezioni museali del Vaticano.
La rappresentazione mette in evidenza le sculture antiche, i bassorilievi, le opere pittoriche, ma anche vari manufatti artistici come le oreficerie, nei quali è centrale la rappresentazione dell’animale più addomesticato e fedele all’uomo, il cane. Come evidenzia nella presentazione il Direttore dei Musei vaticani, Barbara Jatta:
Nell’ottavo libro della sua Naturalis historia Plinio il Vecchio narra degli animali terrestri e dedica ampio spazio all’animale fedele per eccellenza: il cane. Ne analizza la dedizione, ma anche i rapporti intrattenuti con l’uomo, la sua utilità nella caccia, i suoi modi più usuali e le sue malattie.
Il libro mette in evidenza, attraverso l’ampia carrellata di immagini, come differenti culture abbiano gestito il rapporto con gli animali e, in particolare, con l’animale che, condividendo con l’uomo l’istinto di predatore, ha stabilito un legame fortissimo. Se nella religione egizia il cane rappresenta la figura che accompagna le anime dei defunti e che custodisce l’oltretomba, sulle tombe etrusche e romane spesso cagnolini sono rappresentati vicini alle tombe dei padroni, ricordando il cane fedele di Meleagro. Così il cane che, meno mansueto del bue, dell’asinello, dell’agnello, nei primi secoli del Cristianesimo richiamava il mondo selvaggio e pagano, viene recuperato nelle rappresentazioni artistiche di Cristo che è accompagnato dal cane nel suo compito di Buon Pastore.
Il cane viene rappresentato ancora in tutto l’arco del Medioevo, quale simbolo di fedeltà, presente in moltissime scene sacre e continuerà ad essere presente nel Rinascimento e nei secoli successivi, assumendo in epoca più recente un “valore religioso sempre più intimo, realistico”.
Tra le splendide illustrazioni del libro L’uomo e il cane nelle collezioni dei Musei Vaticani c’è un interessante vaso canopo con testa di sciacallo, una statua di Anubi, la divinità appartenente alla religione dell’antico Egitto protettrice delle necropoli e del mondo dei morti, rappresentata come un uomo dalla testa di canide.
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