Il 1° gennaio del 1948 entra in vigore la Costituzione Italiana che, come tutti sanno (ma molti purtroppo dimenticano!), è la legge fondamentale dello Stato Italiano. Lo Stato Italiano nasce in seguito al Risorgimento e precisamente nel 1861 ed in questi giorni se ne sta parlando molto grazie al compimento del suo centocinquantesimo anno di età.
Senza dilungarci sulle ragioni e sui valori del Risorgimento, possiamo affermare che il perfezionamento del processo di unificazione dello stato italiano si raggiunge appunto con la stesura della Costituzione. Tralasciando gli aspetti legislativi, politici e civili enunciati sulla Carta Costituzionale, per i quali rimando tutti gli italiani di buona volontà alla rilettura dei diversi articoli, si può definire la Costituzione un capolavoro letterario scritto a più mani, di genere realista, intriso di speranza. Insomma, il risultato umanista di una crescita indispensabile, frutto di esistenze duramente provate dalle vicende storiche appena concluse, maturata dopo anni di oscurantismo.
L’assemblea Costituente, incaricata del delicato compito di riportare alla rinascita un paese distrutto dalle guerre ed allo stremo delle proprie forze, non è che il connubio di menti eccelse, appartenenti ad una pluralità politica che la rende super-partes, dotato della seria volontà di porre l’uomo, e i suoi diritti e doveri, al centro di un’attenzione universale verso la quale ogni società civile ha l’obbligo di guardare. Se non altro per quell’evoluzione spirituale e concreta a cui la specie umana è destinata per natura.
Gli alti valori enunciati disegnano l’intenzione di creare un paese democratico dove al centro dell’interesse sia posto l’Uomo, la famiglia, il suo diritto all’educazione e al lavoro, la democrazia, il principio di eguaglianza, le libertà individuali e collettive, il rispetto delle diversità, ed infine il fondamentale valore della pace, che tra tutti rappresenta la garanzia affinché gli altri principi enunciati abbiano i presupposti per esistere.
Un testo perfetto sotto il profilo umano e normativo, tuttavia non sempre rispettato a causa della natura stessa dell’uomo, spesso sensibile alla corruzione e al disprezzo di valori universali, a discapito del bene collettivo. Valori che nella Costituzione Italiana sono ben espressi e sui quali un intero paese, distrutto e svuotato dopo gli orrori della seconda guerra mondiale, si è rimboccato le maniche e lavorato per decenni, al fine di una ricostruzione materiale e morale da parte di intere generazioni che si sono poste come prerogativa la creazione di un paese ‘giusto’ destinato alle generazioni future.
Con il termine anticostituzionale sempre più spesso vengono giudicate scelte e decisioni politiche che vanno contro l’interesse collettivo. Attualmente sono numerosi i casi in cui questo termine, ahinoi, viene usato e questo dovrebbe farci riflettere molto e soprattutto far riflettere coloro che, per primi, hanno il dovere di dare la giusta considerazione ad un’opera tanto illuminante. Per rispetto delle generazioni future, di quelle del secolo scorso e ancor prima del secolo precedente: i nostri padri che a quei principi di altissimo valore hanno finalizzato le proprie esistenze.
17 Marzo 2011: Auguri Italia, cara giovane vecchietta di 150 anni, e auguri a te Costituzione Italiana, che di quella vecchietta sei l’anima narrante.
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: La Costituzione Italiana di Assemblea Costituente: 150 anni dell’Unità d’Italia
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