La Mafia al Cinema
- Autore: Gian Mauro Costa
- Categoria: Saggistica
- Anno di pubblicazione: 2024
I due autori Gabriele Costa e Gian Mauro Costa danno vita a un coinvolgente, accattivante e originale volume intitolato La Mafia al Cinema, inserito nella collana di pubblicazioni diretta da Barbara Biscotti, docente universitaria e storica del Diritto, responsabile degli allegati della RCS, in uscita con il Corriere della Sera e con la Gazzetta dello Sport.
La Mafia al Cinema è opera di due valenti giornalisti, Gabriele Costa, redattore e collaboratore di numerose testate, già diplomato alla Scuola Holden di Torino, e Gian Mauro Costa, già giornalista a L’ORA e alla RAI, affermato scrittore e autore di saggi e romanzi per l’editore Sellerio e per Mondadori.
Il presente lavoro, nello spirito e nell’intento della collana sulla “Storia della criminalità organizzata”, si inserisce a pieno titolo in quei libri d’inchiesta con un approccio critico a temi già percorsi, diretta a una maggiore e più approfondita conoscenza del fenomeno criminoso mafioso.
La Mafia al Cinema è un altro importante tassello di questa collana che guarda storicamente al fenomeno mafioso nelle sue diverse rappresentazioni e narrazioni dei fatti ma anche alle loro metanarrazioni; quest’ultime talora sono molto più interessanti, in quanto le letture che vengono fornite sono specchio di una certa realtà. E tante volte i giochi di specchi si moltiplicano e si comprende la realtà molto di più dalla “finzione” che dalla narrazione fedele dei fatti.
La filmografia sulle mafie è vastissima e volendo analizzare a fondo il piano della narrazione storica e quello della finzione, sovente ambedue si sovrappongono e/o si ispirano a vicenda. Spesso, come nel caso del più di recente caso di Borsellino, il “mandante”, se non è l’istituzione, è una persona molto vicina a essa, per non parlare poi dei vari depistaggi che si sono succeduti nel tempo.
Il cinema, forse più della stessa letteratura, ha anticipato poi quell’aspetto di internazionalizzazione della mafia che non ha confini di sorta, come lo stesso Sciascia ricordava. Per scrivere questo volume su mafia e cinema, storicamente si è pensato al primo film su questa tematica, quello di Pietro Germi, “In nome della legge” (1949), dove per la prima volta nella storia del cinema ci si imbatte nella parola Mafia. Una visione “western”, poco aderente alla realtà ma certo d’effetto in ragione del genere che allora predominava sugli schermi.
Ma andando ancora indietro vi era stato il fenomeno Petrosino e quello dell’emigrazione che permise alla mafia di mettere radici in America. I cosiddetti “Gangster Movie” non sono invero caratterizzati dalla mafia, anche se era la “Mano Nera” che veniva dipinta nei suoi aspetti romantici e fascinosi.
Nella mafia degli anni Venti, i mafiosi venivano spesso tratteggiati come personaggi folcloristici. Solo successivamente con l’avvento della televisione si ha un’esplosione della mafia sul piccolo schermo, con diversi serial a partire dalla “Piovra” negli anni Ottanta e poi altre fiction con taglio giornalistico, anticipatrici talora di eventi con intuizioni a volte precedenti le risultanze di inchieste giudiziarie.
Vi erano bravi sceneggiatori che collaboravano con bravi giornalisti, ma quello che sorprende è come a un certo punto vi sia stato un tentativo, da parte dei primi sceneggiatori, di essere credibili nella rappresentazione del mafioso che non fosse più quella western o eccessivamente folcloristica. Si cercava più autenticamente di mettere in luce i retroscena economici e culturali che portavano ad una evoluzione della mafia. Vi è stato un ribaltamento, ed è una tesi provocatoria quella esposta nel libro per cui è la mafia che si è venuta ad adattare e modellare a quella immagine prodotta e anticipata dalle stesse fiction. Avviene paradossalmente che i mafiosi si vogliano sentire all’altezza di quella che è la rappresentazione che la fiction fa dello stereotipo mafioso.
In La Mafia al Cinema si accenna anche alla mafia raccontata dalla mafia stessa con la vicenda del figlio di Michele Greco, “il Papa”, che aveva come una vera e propria ossessione per il cinema. Una vicenda che vide anche la realizzazione di una serie di “B movies” che ebbe un limitato successo di pubblico.
Scopri la collana sulle Mafie del Corriere della Sera in cui è inserito questo volume.
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Un libro perfetto per...
Studioso e appassionato di Storia della Sicilia, Storia della Mafia e Storia del cinema
Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: La Mafia al Cinema
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