La ballata del re di pietra di Fabrizio Borgio

Torna l’investigatore Giorgio Martinengo nel libro La ballata del re di pietra (Fratelli Frilli Editori , 2019) di Fabrizio Borgio, un giallo avvincente in cui si respira una sana quanto inquietante aria di montagna.

Un prototipo di aereo si schianta sulla parete nord del Monviso e il suo pilota muore. L’investigatore Martinengo viene chiamato dall’assicurazione per far luce sulla vicenda, prima di procedere con i rimborsi. Giorgio, ex agente, divenuto ora investigatore privato, si rende ben presto conto che qualcosa non quadra. Decide di compiere una spedizione e un’indagine diretta sul luogo del tragico evento. Con lui ci sono due esperte guide: Beppe e Anna che non fanno altro che litigare, Angela Beccaris, l’avvocato della assicurazione e il padrone dell’azienda costruttrice del prototipo, il dottor Osella e la sua assistente Raffaella Ferrero.
L’ingegnere Osella però viene ferito ad una mano lungo il percorso da uno sparo vagante ed è costretto al ricovero in ospedale. Così la strana compagnia continua il percorso, in una serie di avventure alla ricerca di una verità quanto mai improbabile. Il tutto all’ombra, sorniona ed ammiccante, del Re di tutte le montagne: il Monviso.
Un caso difficile e complicato, “pericoloso come una scalata e duro come la montagna”, che il nostro investigatore farà fatica a portare a logica e giusta conclusione.

La ballata del re di pietra è un giallo d’atmosfera, dove accanto al caso investigativo, protagonista indiscussa non può che essere la montagna, per cui:

“Il Re non perdona, nessuno. L’amore per la montagna è un sentimento maturo e alto” proferì Giorgio a bassa voce. “Presuppone l’accettazione di un dolore. Non si può scegliere solo quel che aggrada.”

Un romanzo preciso e puntuale, di grande atmosfera, dove il lettore è catapultato tra silenzi immensi, nevi perenni, marmotte e camosci, scalate impervie e faticose, in una lettura che trasporta ed avvince.