La ballata della città eterna
- Autore: Luca Di Fulvio
- Genere: Romanzi e saggi storici
- Categoria: Narrativa Italiana
- Casa editrice: Rizzoli
- Anno di pubblicazione: 2020
La breccia di Porta Pia: quante volte abbiamo sentito questa espressione? Quanti di noi si ricordano i fatti storici connessi a questa espressione?
Eppure è l’evento storico fondamentale del Risorgimento, che, il 20 settembre 1870, sancì l’annessione di Roma al Regno d’Italia e decretò la fine dello Stato Pontificio.
Ed è attorno a questo evento che Luca Di Fulvio ha costruito la trama del suo nuovo libro La ballata della città eterna (Rizzoli, 2020) e i suoi personaggi così eterogenei, provenienti da tutte le classi sociali, per darci uno spaccato reale della società di quel periodo.
Questo romanzo storico/d’avventura di ben 640 pagine inizia il 5 marzo 1870, si snoda temporalmente nei mesi precedenti la presa di Porta Pia e geograficamente dal Nord Italia per giungere, infine, a Roma, nello Stato Pontificio, dove tutti i personaggi confluiranno.
E così noi lettori, come spettatori di questa storia anche un po’ nostra, vediamo intrecciarsi le storie della Contessa Silvia di Boccamara, che di Contessa ha solo il termine, come si scoprirà durante la storia: lei che, dopo la morte del marito e per sfuggire ai creditori, scapperà dal Piemonte, dove aveva una vita agiata in una bella villa di campagna, per giungere alle porte di Roma — ma sarà per lei un ritorno, un nostos — nelle vesti di donna del popolo portando con sé Pietro, un sedicenne preso in un orfanotrofio, il suo "cavallino", che a Roma troverà la sua strada, lastricata di pericoli , ma anche di felicità.
A Roma arriverà anche Marta, una giovane ragazza cresciuta nell’ambiente circense da Melo, un ex cavallerizzo del circo: ormai le sta stretta questa vita, non la sente più sua, vuole altro e così anche lei, sospinta dallo stesso Melo, decide di andare a Roma per sostenere la causa dei rivoluzionari.
E poi ci sono Ludovico, un giovane della Roma nobile che invece rinnega... E l’Albanese, il capo di una banda di malfattori... E Leone Pompei, un ufficiale giudiziario del Regno d’Italia che darà del filo da torcere alla Contessa... E ancora mamma Lucia, Suor Alberta, il Principe Chiodetti...
Come in un affresco, vediamo tutti questi personaggi sfilare sotto i nostri occhi e percorrere un loro personale viaggio, non solo geografico, ma fatto soprattutto di crescita, di consapevolezza e anche di resilienza, di odio e di amore.
Mi è molto piaciuto l’inserimento all’interno del racconto di personaggi realmente esistiti, come Giacomo Segre, il Capitano che era al comando della Quinta batteria del Nono reggimento di artiglieria e che sparò il primo colpo di cannone per aprire la Breccia nelle Mura aureliane; e un giovane Edmondo De Amicis, nelle vesti di giornalista militare mentre fa da cronista durante la presa di Roma nel 1870.
Qualcuno di voi ha mai visto il film Il Marchese del Grillo del 1981, diretto da Mario Monicelli, in cui Alberto Sordi interpreta un nobile romano, dall’indole goliardica e lazzarona, nella Roma papalina di inizio 1800? Ecco, in questo romanzo c’è un Alberto Cordi che me lo ricorda benissimo...
La ballata della Città Eterna
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