La ballata di Jonny Valentine
- Autore: Teddy Wayne
- Genere: Arte, Teatro e Spettacolo
- Categoria: Narrativa Straniera
- Casa editrice: minimum fax
- Anno di pubblicazione: 2014
“La ballata di Jonny Valentine” (Minimum Fax, 2014) di Teddy Wayne è un romanzo che, una volta aperto, ti costringe a leggerlo tutto d’un fiato, perché è impossibile non appassionarsi alla storia della piccola star del pop Jonny che, in prima persona, ci racconta la sua vita.
Impossibile è anche non affezionarsi al protagonista. Egli è, infatti, uno di quei personaggi costruiti talmente bene e così in sintonia con la mente del lettore che, una volta arrivati alla fine del romanzo, si fanno sentire con la loro assenza.
La vicenda si sviluppa tutta nell’arco di pochi giorni di tournée: Jonny, a undici anni è già lanciato nel mondo dello spettacolo e si esibisce in varie tappe in giro per gli Stati Uniti.
Deve far conoscere al pubblico il suo secondo album di canzoni, sottoponendo il fisico a micidiali ritmi di lavoro e dividendo la sua mente di bambino in due parti: quella che ancora appartiene all’infanzia, a cui manca un’esistenza fatta di famiglia, giochi e amici, e quella che quasi cinicamente, anche se forse sarebbe meglio usare il termine “freddamente”, si occupa degli aspetti prettamente tecnici e di marketing del proprio personaggio e del prodotto che sta promuovendo.
L’età in cui l’autore ci presenta Jonny è particolarmente delicata, perché è quella della pre-pubertà, in cui si iniziano ad intravvedere i primi slanci amorosi o che tali pretendono di essere, e la voglia di appartenere già ad un mondo adulto, con cui la piccola star ha a che fare ogni giorno ma in cui non può sentirsi ancora a suo agio perché adulto non è.
Accanto a questi primi tentativi di approcciarsi per davvero, e non solo per immagine o dovere di etichetta, ad un universo più grande di lui, Jonny rimane un bambino che cerca l’affetto della madre manager – tutta occupata a gestire più gli affari del figlio che il figlio stesso – e del padre, di cui conserva solo frammentari ricordi. Da questa sua continua e naturale ricerca Jonny esce più volte frustrato e inizia a riversare il suo affetto su altre persone: sulla sua guardia del corpo piuttosto che sul cantante del gruppo che apre i suoi concerti, finendo per cacciarsi in situazioni potenzialmente rischiose, per sé e per le persone cui vuole bene.
La storia rimane in bilico tra la voglia di trionfare, il piacere di essere famoso e la paura di non farcela, che spesso sfocia in rabbia improvvisa e in un sentimento quasi di vendetta verso la massa che non comprende il piccolo cantante e che non lo comprenderà, probabilmente mai.
Jonny ha un vero talento per il canto ma deve misurarsi con situazioni che gli creano instabilità emotiva - non ha ancora abbastanza sangue freddo per uscire indenne da ogni incontro promozionale, da ogni intervista, e da ogni esibizione -, ciononostante non si perde d’animo e affronta, incespicando di tanto in tanto, ma con grande coraggio, ogni ostacolo che gli si presenta sulla strada, proprio come fa nei videogiochi, accumulando esperienza un po’ alla volta, moltiplicando le sue abilità e, alla fin fine, arrivando ad un livello di maturità diverso rispetto a quello da cui era partito.
Da questo libro emerge un ritratto realistico dello spietato mondo dello spettacolo e della fragilità di un bambino che, catapultato dentro a questa realtà, combatte più di una battaglia; il tutto magistralmente dipinto da Teddy Wayne che, scoperchiando diverse bare, fa di questo romanzo una lettura solida e più che avvincente.
La ballata di Jonny Valentine (stampa 2014)
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: La ballata di Jonny Valentine
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