La bambola di cristallo rappresenta l’esordio narrativo di Barbara Baraldi avvenuto ben diciotto anni fa. Il libro, infatti, era stato pubblicato tanti anni prima in forma ridotta e minuta, nella collana “Giallo Mondadori”, come la stessa autrice afferma:
L’idea di ripubblicarlo in una forma che consideravo definitiva mi rimase in mente come un tarlo, ma dovettero trascorrere altri dieci anni perché si concretizzasse.
Ora torna in libreria in una nuova edizione per la casa editrice Giunti. Ambientato in una Bologna violenta, che colpisce forte il lettore come uno schiaffo:
Bologna violenta. Gli sembra di essere tornato al periodo della sua infanzia, quando la città era funestata da rapine e omicidi. Di essere tornato al giorno in cui la sua percezione del mondo è cambiato per sempre.
“La bambola dagli occhi di cristallo”: un romanzo sulla violenza di genere
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Il romanzo prende l’avvio con una serie di omicidi particolarmente brutali.
Un cadavere viene trovato in un bagno all’interno di un’area di servizio.
Un uomo inginocchiato con la testa nel water, orribilmente sgozzato con un rasoio dalla lama lucente. Un altro cadavere trovato morto con un fiore in mano:
È stato colpito ripetutamente al viso e al torace. Quando avranno finito di raccogliere i suoi denti tra i sampietrini, i ragazzi della scientifica, ci diranno quante volte.Con un fiore trovato in mano.
A indagare l’ispettore Marconi, un uomo profondamente sconfitto da un passato lacerante, che vive ai margini, nostalgico e riflessivo. Lui e il suo fido collaboratore Tommasi indagano, scoprendo che entrambi i morti avevano un passato, se non anche un presente, di uomini violenti. C’è forse in città un serial killer che uccide gli uomini, in una sorta di rivalsa alle violenze subite? Si tratta forse di una donna?
Emerge un ritratto molto particolare di una donna bionda, eterea, dal viso che pare quasi una bambola, e il tratto da seguire è allucinante: gli occhi di cristallo, ovvero:
“Occhi di cristallo celesti che sembrano scrutarti l’anima.”
Marconi riflette. L’assassina:
Rastrella le strade della città alla ricerca dei maggiori predatori. Li attira nella sua rete. E li annienta. Cosa possono aver visto, i suoi occhi?
Approfondendo ulteriormente, si arriva a una verità che lascia sgomenti:
Un fiore e una lama per me compongono un messaggio: sono una donna pericolosa.
Riusciranno a fermare questa “donna pericolosa” prima che continui a farsi giustizia da sé?
Un romanzo specchio della violenza di genere
Una lettura di genere molto profonda. Se è vero che spesso i gialli sono uno specchio fedele dei mali che affliggono la nostra società; questo lo è particolarmente per questo libro.
Un romanzo che contiene un grido disumano contro la violenza e il sopruso che molte donne subiscono in silenzio, senza poter far nulla. Il linguaggio è secco e violento, non lascia spazio ad alcunché.
Ma è significativo: la sete di vendetta silente, che ogni giorno, aumenta sempre più sono espressi alla massima potenza.
Una lettura intrigante, che tuttavia non lascia indifferenti, sia per il contenuto che per le scene di violenza descritte. Il tentativo trasposto narrativamente su un problema che angustia da tempo la società contemporanea, che necessita di una riflessione e di un intervento risolutivi al più presto.
Una bella lettura di genere per gli amanti, che trascina e coinvolge il lettore in un vortice di emozioni senza fine. Un po’ nero, anzi nerissimo, ma funzionale.
Recensione del libro
La bambola dagli occhi di cristallo
di Barbara Baraldi
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: “La bambola dagli occhi di cristallo”: l’esordio thriller di Barbara Baraldi torna in libreria
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