La barca e io di Tove Jansson

Le raccolte di racconti spesso ci permettono di conoscere molto bene uno scrittore perché, nonostante siano ovviamente più brevi di un romanzo, anziché limitare la capacità creativa come erroneamente si potrebbe pensare, essi consentono all’autore di esprimere attraverso l’essenzialità di questo tipo di narrazione la loro sensibilità e dando luce in forma personale ad avvenimenti, sentimenti e personaggi.

"La barca e io" di Tove Jansson è un libro che racchiude vari racconti della scrittrice finlandese di lingua svedese, scritti tra l’inizio degli anni Settanta e gli ultimi anni di vita dell’autrice (titolo originale dell’opera "Meddelande" pubblicato in Finlandia nel 1998 e in Italia da Iperborea) e fino ad oggi il suo ultimo pubblicato in italiano. Il tema principale affrontato è l’imprevedibilità della vita intesa come viaggio straordinario che ognuno di noi è chiamato a compiere, perché essa non è mai come l’aspettiamo e, pur nei suoi momenti di fatica o di drammaticità, vale la pena di essere vissuta.

Tove Jansson ritiene che ogni individuo abbia il diritto di esprimere la propria personalità in modo autentico e lo esprime attraverso le aspirazioni, i desideri e i sogni dell’essere umano che caratterizzano ogni racconto. Non esiste secondo l’autrice separazione tra arte e vita e questo tema ritorna spesso nelle sue opere essendo lei stata una vera artista non solo come scrittrice, ma anche come scultrice, illustratrice di libri per bambini e pittrice. Cresciuta in una famiglia dove si respirava e si viveva la cultura, ha vissuto un rapporto molto profondo con i suoi genitori e in particolare con la madre, la cui scomparsa all’inizio degli anni Settanta, ha determinato una svolta nella sua produzione letteraria portandola a dedicarsi maggiormente ai libri per adulti, pur continuando a scrivere libri per bambini. Questi elementi autobiografici si ritrovano nel libro, dove è presente a tratti un’atmosfera malinconica determinata dal carattere riflessivo dell’opera senza mai rinunciare alla speranza in una vita futura migliore.

Gli animali sono anch’essi protagonisti di alcuni dei racconti perché anche loro proprio come gli esseri umani provano emozioni e sentimenti con un candore, una spontaneità e una tenerezza che ricorda quella dei bambini. Una scimmia, che vive in casa con il suo padrone, uno scoiattolo, che compare improvvisamente su di un’isola, o un lupo, prigioniero in una gabbia di uno zoo artico, sanno commuovere ed emozionare il lettore perché liberi da quel conformismo fatto di regole e di perbenismo che la nostra società contemporanea ci ha trasmesso e che talvolta ci impedisce di esprimere pienamente noi stessi. La differenza tra noi e gli altri esseri viventi è la nostra dimensione spirituale, che riappropriandoci prima della nostra libertà interiore, ci permette di guardare oltre le difficoltà e gli ostacoli che la vita a volte ci pone di fronte.

Diversi sono i racconti che meritano di essere ricordati in questa raccolta da quello che tratta della costruzione di una cosiddetta "casa di bambola", a quello del viaggio sognato da una vita tra una madre e una figlia, per arrivare a quelli che affrontano il significato e i diversi modi in cui può essere interpretata un’opera d’arte.

Tove Jansson ci regala un’altra opera preziosa per la purezza dei sentimenti che esprime in essa e ci lascia un’eredità culturale preziosa da valorizzare. La speranza è che nel prossimo futuro altri libri di questa artista molto amata in Finlandia, pur avendo scelto di scrivere nella lingua della minoranza svedese a cui appartiene, possono essere tradotti in italiano per poter conoscerla ed amarla.