La bella sconosciuta
- Autore: Gianni Farinetti
- Genere: Gialli, Noir, Thriller
- Categoria: Narrativa Italiana
- Casa editrice: Marsilio
- Anno di pubblicazione: 2019
Ambientazione insolita, in Langa, basso Piemonte, al confine con la Liguria. Nelle campagne calde di un agosto infuocato incontriamo un gruppo di personaggi di diversa età, estrazione sociale, abitudini, modelli di vita, inclinazioni sessuali, tanto numerosi che l’autore Gianni Farinetti ha sentito il bisogno di dedicare ben due pagine di presentazione di quanti partecipano all’azione piena di ironia, comicità, suspense, colpi di scena che si susseguono nei pochi giorni durante i quali si consuma un delitto, dei furti misteriosi, la sparizione di un preziosissimo gioiello, la comparsa e scomparsa di personaggi al centro dell’azione.
Il maresciallo dei carabinieri Beppe Buonanno, l’unico romano tra tanti piemontesi, contento di rimanere in quel piccolo centro, perché innamorato della fascinosa Giulia, si trova impelagato in una difficile indagine. Conosce bene tutti i presenti, non riesce a capire chi e per quale motivo rubi stufe, affettatrici, lavatrici e soprattutto se l’annegamento in una cisterna di Bruno, un violento e ubriacone proprietario insieme al fratello Renato di un rinomato agriturismo, Dai Chiovero, sia stata una disgrazia, oppure un delitto. L’uomo, antipatico a tutti, aggressivo e indebitato, pieno di livore, potrebbe essere stato oggetto di una vendetta, visto che in parecchi avevano un buon motivo per eliminarlo.
Il fascino del libro "La bella sconosciuta" però, al di là dell’inevitabile trama gialla, sta nella costruzione di un ambiente nel quale si muovono personaggi costruiti con sottile e ironica comicità. I due gay, Sebastiano e Roberto, sono piacevoli, accoglienti, eleganti; le aristocratiche che hanno ereditato magioni semiabbandonate, la Bimba e Rosanna, sono straordinariamente ben disegnate, come pure i loro accompagnatori. Il vecchio Oliviero de Sanfront, fedele accompagnatore della doppia vedova baronessa Bimba, è una spassosa macchietta che parla solo dei suoi ricordi. L’incontro con lady Mountbatten, ultima viceregina dell’India, quello con la “provinciale” Margaret d’Inghilterra o con Wally Simpson, moglie del mancato re. Ma sono straordinariamente ben costruiti anche i dialoghi con i tre romeni che fungono da servitori delle aristocratiche dame: Tatiana, Florin e Mircea, prodigiosi tuttofare che risolvono la vita dei loro datori di lavoro, abilissimi in ogni genere di lavoro, dalla cucina ai piccoli lavori di riparazione, che parlano l’italiano sbagliano tutte le doppie. Poi c’è la bella sconosciuta del titolo, Angela, misteriosa e bellissima, dal passato sconosciuto, che farà innamorare di sé il ricco e viziato Momo, giovanotto erede di insperate fortune, prossimo sposo di una sua pari, la cui caratteristica peculiare è la madre Fabrizia, tratteggiata in modo magistrale: padrona di casa ineccepibile, madre e nonna esemplare, super elegante, sempre al posto giusto, fa al figlio le stesse carezze che riserva al cane. Ah, poi ci sono parecchi cani, per chi li ama una serie di razze e caratteristiche interessanti.
Romanzo estivo godibilissimo, ben scritto, consigliato a lettori colti, tante le citazioni e i rimandi di ogni tipo di cui in modo leggero il testo è costellato. Da non tralasciare il dialetto, usato con parsimonia, ma capace di ricostruire atmosfere che ci ricordano i grandi narratori piemontesi del secolo scorso. Dalle parti di Belbo, ad esempio.
La bella sconosciuta
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Grazie per la magnifica recensione. Vale come minimo un invito in Alta Langa sui luoghi dei delitti (e a far merenda). Affettuosamente, Gianni F.