La bella vita, Marcello Mastroianni racconta
- Autore: Enzo Biagi
- Genere: Arte, Teatro e Spettacolo
In questo libro, Enzo Biagi, magnifico giornalista, intervista Marcello Mastroianni senza eccessiva commozione, né gossip fine a se stesso. Dopo averlo letto, ameremo ancora di più Marcello.
Marcello Mastroianni: centosessanta film, tre capolavori (La dolce vita, Otto e mezzo e Una giornata particolare).
L’attore andava pochissimo al cinema, a mostre cinematografiche, restio alla lettura a parte i copioni teatrali e cinematografici. Il motivo era puerile, ma tenero:
"Voglio avere l’illusione che il mestiere di attore lo faccio solo io".
Nato da una famiglia popolana di San Giovanni, quartiere di Roma, dormiva con la madre, aveva un fratello ai piedi del letto e il padre nel corridoio. C’erano litigi per le bollette, per tutto.
Nel quartiere viveva anche una giovane Silvana Mangano, anche lei di estrazione popolana. I due furono fidanzati per un periodo breve. La Mangano, bellissima, non avrebbe sopportato le rivalità tra attori, lei che recitava senza convinzione, annoiatissima, ma nonostante ciò restava comunque brava nella sua accidia (il suo capolavoro è Lo scopone scientifico con Alberto Sordi e Bette Davis).
Mastroianni sposa Flora, che dovette inghiottire i tradimenti del marito e il suo "fidanzamento" con Federico Fellini. Marcello, schivo e riservato, avevo trovato il modo per stare con Fellini il più a lungo possibile, ovvero quando Giulietta Masina lavorava all’estero, Marcello dormiva a casa del regista.
Parlavano di donne, facevano dei giochi di parole con il didietro delle ragazze, erano due buontemponi, Fellini nascondeva a Mastroianni la sua maggiore cultura, il desiderio di vedere film di grandi registi che lavoravano all’estero come Ingmar Bergman, che amava. Con l’attore giocava al ribasso, come dovesse tenersi queste cose per sé, non farne una colpa a Marcello che si innamorava come un bambino di tutte le donne sul set, Anita Ekberg, Claudia Cardinale, il sodalizio durato una vita con la Loren, che lo trattava come un bambino capriccioso e poi i due grandi amori della maturità: Faye Dunaway e Catherine Deneuve, la prima amatissima, forse l’unica donna che gli abbia veramente fatto pensare a un divorzio con Flora. Poi con la Deneuve, bellissima, grande passione, non grande amore, ma era nata Chiara, una figlia.
Chiara Mastroianni ha intrapreso la carriera del padre in modo low profile, senza ancora aver trovato un film che la renda riconoscibile sugli schermi.
Marcello si faceva bastare una pasta e fagioli, solo verso i cinquanta anni si fece il villone con la piscina sull’Appia Nuova, giocando a fare la star assoluta. Una casa che sarebbe piaciuta a Gloria Swanson, che lui ebbe il privilegio di conoscere. Fece tutto da solo: imparò l’inglese con le dispense, migliorò il suo francese per capire meglio cosa dicesse Chiara la francesina.
E poi lui, con la sua voglia di fare e al contempo con la sua pigrizia.
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