La bestia e la bella
- Autore: Silvana De Mari
- Genere: Libri per bambini
- Categoria: Narrativa Italiana
- Casa editrice: Salani
“La bestia e la bella” (Salani editore, prima edizione 2003 - nuova edizione 2016) non vuole essere una fiaba ma un romanzo, invero alquanto breve, con sole 61 pagine scritte in carattere grande e intercalate dalle illustrazioni di Gianni De Conno. Eppure della famosa fiaba a cui allude il titolo troviamo lo schema drammatico: un giovane principe viene trasformato in animale perché ha perso la propria umanità e dovrà riscoprirla per recuperare la propria identità. Nella fiaba succederà attraverso l’amore che una bella ragazza saprà donare alla bestia, riconoscendole l’umanità persa.
Silvana De Mari ha scritto diversi romanzi di successo per ragazzi (Premio Andersen 2004 per L’ultimo elfo), quindi non sorprende questa sua proposta. È però anche medico chirurgo e psicoterapeuta e ciò forse qui si esprime con forza. In effetti, il racconto assurge a percorso iniziatico esemplare: un giovane principe azzurro (Manrico Ildebrando Alberto di Roccanova, erede di due casate, Grande Elettore, cugino di secondo grado dell’Imperatore di Germania) vive serenamente nel suo castello vivendo la propria vita da principe
I principi stanno dinanzi al fuoco di grandi camini, scaldati dal tè di grandi teiere d’argento, con profusione di biscotti e cioccolatini.
fino a quando una strega lo trasforma in un bastardino che gli permetterà di valutare e giudicare il proprio principato da un punto di vista più umano: quello del cane. Ma non sarà l’amore di una bella a salvarlo, bensì il proprio, che ritroverà dentro di sé ricordandosi delle proprie origini, alla propria infanzia, legata a un bastardino:
Alla fine della mia infanzia gli unici ricordi di gioia erano dovuti a un cane che uno dei servi mi aveva regalato e che avevo allevato di nascosto fino quando mia madre non mi aveva scoperto (…) ecco a chi somigliavo: al cagnetto di quando avevo cinque anni, che mia madre aveva fatto annegare.
Il tema del padre buono che muore precocemente e la madre cattiva che piega il figlio alla propria volontà è certo fiabesco, ma assomiglia anche a certe sfortunate dinamiche nelle famiglie monoparentali, ma anche la madre cattiva è a sua volta una vittima:
Il suo perfezionismo e il suo astio hanno rovinato la mia infanzia. Dopo aver conosciuto mia nonna glieli perdono. Ognuno fa quello che può, come può.
Il percorso di crescita e di recupero interiore del principe bestia si svolgerà nel presente e gli fornirà la chiavi di lettura per recuperare e rivalutare il proprio passato:
Il presente cambia i colori del passato. Da quando ho capito, il rancore si è dissolto, e il perdono ha potuto nascere, ma questo non cambia la realtà.
… e sarà necessario prendere posizione e cambiare la situazione attuale con una decisione coerente e conseguente, una volta ridivenuto principe; una scelta consapevole di chi ha capito il senso della propria crescita personale e che
Forse la strega, quella vera, la vecchiaccia schifosa, non c’era capitata per caso davanti alla mia porta.
Come in origine le fiabe dei fratelli Grimm, questo racconto sdogana come storiella per bambini un tema mitologico che, in quanto tale, riguarda tutti ma che può comprendere solo chi ha orecchie per intendere; è quindi (anche) un invito a riflettere su di sé.
La bestia e la bella
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Molto interessante per trama e significato .
Non lo conoscevo, grazie mille!