La cantina dei tre lumi spenti di Paola Gula

Paola Gula, dopo aver avuto un ottimo successo con Favola imbandita, torna in libreria con La cantina dei tre lumi spenti (Golem, 2020), un bel romanzo, un tuffo nelle eccellenze enogastronomiche che affascina e incuriosisce il lettore.
Racconta la storia di Miranda, ex traduttrice, con la passione e la competenza dell’enogastronomia; vive a Torino con il suo promesso sposo Guido, un commercialista che non fa altro che tarparle le ali e mortificarla in continuazione. Eppure Miranda era una donna viva, scaltra, capace, sapiente, che viaggiava per il mondo e sapeva farsi valere. Ora:

“Era spenta e grigia. Aveva cercato di immaginare quella donna che aveva tolto spesso dagli impicci lui ed Eugenio e se l’era immaginata in infiniti modi. Una vestale del gusto, un’amazzone dei sensi, una madonna, un’ancella sensuale. Ma mai e poi mai se la sarebbe immaginata così com’era”.

Quando muore, Eugenio, suo grande amico e maestro, le lascia una bella eredità da spartire con un socio: una cantina ricca di storia e di fascino, superbamente organizzata.

“Eccola. Davanti a lei c’era la storia che Eugenio le aveva disegnato addosso".

È l’occasione che aspettava per tornare a vivere. Sorretta dal socio Fabrizio, famoso amministratore delegato per una holding che commercia in vini pregiati e cibi succulenti che comprende immediatamente la situazione, Miranda decide di aprire e di portare avanti il negozio. Le capacità e le eccellenze ci sono, ma non sarà facile avere successo in una città difficile come Cuneo, per cui:

“L’approccio alla clientela di una città, che la stessa giornalista definiva difficile, era innovativo proprio perché legato a valori antichi come la famiglia, la cultura, l’educazione, la tradizione”.

Riuscirà la bella locandiera ad avere successo? E il suo ex come prenderà la sua ribellione?

La cantina dei tre lumi spenti è una storia di una ribellione e di rinascita, scritta con una prosa attenta e precisa. Gli ambienti e i personaggi sono descritti con vividezza e capacità espressiva, la trama è ben congegnata e trascina in alto il lettore più smaliziato. Una bella storia ricca di sentimento e di pathos, pulita e frizzante. Per chi ama le belle vicende, condite da un sapiente amore per i cibi e il buon vino, e servite con qualche brivido di paura per arricchire una narrazione sorprendente e avvincente.