La canzone di Carla
- Autore: Paul Laverty
- Categoria: Narrativa Straniera
Glasgow, 1987. George guida l’autobus in una grigia e popolosa città, il tipico mezzo inglese a due piani. Un giorno una ragazza esile dai capelli e la carnagione scura sale sul mezzo destando la sua curiosità; salvandola da un controllore impietoso George riuscirà ad avvicinarla e ad entrare, non esattamente in punta di piedi, nella sua vita.
Profondamente triste, sfuggita due volte al suicidio, Carla nasconde un passato tragico e nelle sue canzoni si avverte come l’amore per un uomo, Antonio, e per la sua terra violata, il Nicaragua, abbia alimentato la sua malinconia. La giovane donna combattente nel suo paese, dove attraverso la rivoluzione sandinista cercava insieme al suo popolo di opporre resistenza a alla ’guerra sporca’ della CIA, ora in Scozia lotta contro i fantasmi del suo passato.
George se ne innamora perdutamente e le propone di accompagnarla nel suo paese alla ricerca di Antonio e di una qualsiasi rivalsa per la sua terra e il suo popolo.
Inizia un viaggio ai confini dell’inferno, i Contras, l’esercito contro-rivoluzionario sostenuto dagli Stati Uniti non si limita nella distruzione di tutto ciò che rappresenta la resistenza sandinista: scuole, ospedali, campi coltivati, non risparmiandosi in atrocità contro i civili, non incidenti isolati ma una vera e propria operazione ideata, finanziata e armata dalla CIA, perché:
“… bestie in doppio petto, per questione di soldi, in un continente di oltre 300 milioni di persone, la maggior parte dei quali poveri, analfabeti e malnutriti, in una terra ricchissima la cui ricchezza viene prosciugata dal Nord, un popolo ha detto ‘NO’, e questa minaccia, quella del buon esempio, doveva essere stroncata; cosa succederebbe se il Brasile dicesse NO, il Perù dicesse NO, il Messico dicesse NO? Un popolo che assume il controllo delle proprie risorse per sfruttarle da sé? È questa minaccia che devono stroncare, e tutta questa sofferenza viene accuratamente programmata…”
George vivrà tutta questa tragica storia dapprima incredulo e infine consapevole, apprezzando la dignità e la forza di un popolo dove uno scambio di magliette diventa simbolo di universalità, e imparando che è possibile cambiare se stessi da chi da carnefice è diventato eroe salvatore, perché è innanzitutto da dentro il male, da chi lo ha operato, che si può agire per porre rimedio.
Nelle contraddizioni del capitalismo, il 27 giugno 1985 l’organo giudiziario delle Nazioni Unite condannò gli Stati Uniti per il reato di violazione di diritto internazionale ai danni del Nicaragua, nello stesso giorno il governo degli Stati Uniti approvava un ulteriore stanziamento finanziario a favore dei Contras.
“Il denaro dei ricchi. Il sangue dei poveri.”
Una storia di estremo realismo, dove il denaro dei ricchi dipende dal sangue dei poveri e dove una volta ancora si universalizza il concetto di guerra e di sopraffazione: erano gli anni ’80 in Sud America, niente di diverso - rispetto alle cause reali - dalle guerre che hanno preceduto la guerra contro i sandinisti e il legittimo governo dell’Fsln di Managua, e quelle che l’hanno seguita in ogni parte del mondo, fino ai giorni nostri, dove il denaro dei ricchi continua ad arrivare dal sangue dei poveri.
È una sceneggiatura più che un romanzo questo toccante libretto: Paul Laverty l’ha scritta nel 1995 per il bellissimo film diretto dal bravo Ken Loach.
La canzone di Carla. Il film di Ken Loach sulle speranze del Nicaragua sandinista e la «Guerra sporca» della CIA
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