La casa dei silenzi di Donato Carrisi

Torna in libreria Donato Carrisi con il suo protagonista di carta Pietro Gerber, il tormentato “addormentatore di bambini”, nel libro intitolato La casa dei silenzi, edito da Longanesi nel 2024. Un viaggio nei profondi meandri della mente umana, che affascina e stupisce.

Siamo sempre a Firenze, quando Pietro riceve una strana richiesta da parte di due genitori: il loro figlio è tormentato nei sogni e si sveglia spesso urlando. Pietro ha una strana sensazione nei loro confronti, sente che c’è qualcosa di nascosto e di oscuro, un qualcosa che:

Abitava nell’unico luogo in cui padre e madre non potevano proteggere il loro bambino. I suoi sogni.

Il bambino ha nove anni, si chiama Matias e sembra sia vittima di un’allucinazione onirica. Ma Pietro sente che c’è dell’altro rispetto a quello che dicono i due genitori angosciati.

Quella sensazione che aveva provato poco prima di trovarsi davanti a quei due genitori. Quel brivido improvviso che sembrava quasi un presentimento.

Da quando il bambino non riesce più a dormire tranquillo e si sveglia urlando tutte le notti, il padre decide di installare una paio di telecamere nella stanza del bambino, a sincerarsi che qualcosa non va bene. Invia via mail i filmati e Pietro Gerber, una volta visionati, corre subito in soccorso del bambino.
Che cosa ha visto Pietro che lo induce frettolosamente a recarsi a casa del bambino?

Pietro ha a cuore in primis il bambino e la sua salute ora minata.

Al bambino di nove anni. Al misterioso sogno ricorrente. Alla donna con i capelli neri vestita di scuro che tornava a visitarlo ogni notte. Pietro ha la sensazione di fronte a questa descrizione di una folata di vento gelido. Una carezza invisibile e indesiderata.

Pietro capisce che i genitori stanno mentendo, gli nascondono qualcosa. Ma cosa?
A iniziare dalla casa in cui abitano, una villa parzialmente e riccamente ristrutturata dalla madre, un architetto di fama, e parzialmente lasciata abbandonata, in cui i lavori sono da lungo tempo interrotti. Perché non hanno concluso i lavori?

La villa era una perfetta metafora di ciò che avveniva nella mente di ogni bambino. Una parte appare ordinata, nell’altra regna il caos. L’ipnosi era l’unico sistema conosciuto per varcare il confine tra l’una e l’altra. E anche per tornare indietro.

Chi è la signora silenziosa che viene a turbare i sonni di Matias? Che cosa vuole da lui? Perché si è intrufolata nella sua mente?

Una lettura di grande fascino, il cui centro è dato dal ruolo preponderante dell’ipnosi.

L’ipnosi poteva giustamente essere considerata un processo terapeutico atipico, in cui si veniva a creare un sottile legame empatico con il paziente. L’ipnotista aveva accesso alle parti più recondite dell’inconscio dove si celano gli istinti più torbidi, le depravazioni e i desideri innaturali che spesso la mente cosciente non sa e non deve sapere. E i bambini non fanno eccezione.

Poiché:

Anche in un bellissimo tramonto si può nascondere la più tremenda delle verità.

Il viaggio narrato in questo libro è ricco di una malia tutta sua, particolarmente adatta a chi ama addentrarsi nei misteri della mente umana. Per gli amanti di Donato Carrisi quest’ultimo libro è una ulteriore chicca nel suo vasto panorama letterario, per gli altri una bellissima lettura in uno dei misteri più longevi e curiosi riguardanti l’essere umano in quanto tale. Il libro è la naturale prosecuzione degli altri libri con protagonista l’addormentatore di bambini Pietro, che può essere letto in maniera autonoma oppure come la naturale prosecuzione dei precedenti.
Un altro bel sicuro successo, nato da un’abile penna come è quella che caratterizza Donato Carrisi.