La cassa refrigerata. Commedia nera n. 4
- Autore: Francesco Recami
- Genere: Gialli, Noir, Thriller
- Categoria: Narrativa Italiana
- Casa editrice: Sellerio
- Anno di pubblicazione: 2020
Provincia veneta settembre 1992. La signorina Maria Carrer, zitella ricca e taccagna, è morta e nella sua villetta unifamiliare si accalca una folla alquanto variopinta. Ventuno adulti più un bambino, che non sono parenti della defunta, ma vogliono comunque renderle omaggio. O forse vogliono mettere le mani sulle favolose ricchezze che, si dice in paese, la vegliarda avesse accumulato e nascosto da qualche parte. Si dice, perché Maria Carrer non aveva eredi diretti e non dava confidenza a nessuno. Così attorno alla bara, dotata di ogni moderno comfort per l’ultimo viaggio della defunta, inizia a una guerra senza esclusione di colpi, una caccia al tesoro, alla ricerca di soldi e testamento.
Sospetti, liti, scontri verbali e fisici, tutto è lecito pur di raggiungere l’obiettivo, ma la tempesta che si percepisce tra le pareti della villetta è niente rispetto a quello che si preparando all’esterno. Un diluvio al quale farà seguito una disastrosa alluvione, che bloccherà i litigiosi sedicenti eredi all’interno dell’edificio.
E, nel corso di una notte memorabile, la caccia al tesoro prende una sinistra piega: alcuni di presenti vengono ritrovati morti. Tra di loro c’è un assassino, nessuno sa che volto abbia e, per di più, non è possibile scappare dall’edificio. Chi erediterà le favolose ricchezze della signorina Maria Carrer? Ma, soprattutto, chi vedrà l’alba del giorno dopo?
Nel quarto episodio della serie “Commedia nera”, Francesco Recami prende in giro la provincia veneta e i suoi abitanti, notoriamente fissati, morbosamente attaccati, è il caso di dire, agli “sghèi”. Lo fa ricorrendo al teatro: l’intera storia è, infatti, suddivisa in trenta gustose “scene”, grondanti humour nero, dove a ogni inizio capitolo, come in un testo teatrale, viene indicato il numero dei personaggi, suddivisi tra vivi e morti, in calo i primi, in ascesa i secondi.
Il riferimento al mondo del teatro trova riscontro anche nello stile. Si passa velocemente dal comico al tragico, dal riso al pianto, complice uno stile narrativo veloce, ironico e un sapiente utilizzo della lingua italiana, che ben si presta a questi giochi. In questo l’autore ricorda Achille Campanile, grande scrittore e il più grande umorista italiano del Novecento: personaggi a dir poco assurdi, nei modi e nel linguaggio, e situazioni a dir poco surreali, ma che non possono non far ridere, non possono non catturare l’attenzione del lettore.
Di fonte a così tante e divertenti incongruenze, il lettore accetta di buon grado di stare al gioco, di credere a quello che si legge, anche solo per sapere come andrà a finire la storia. E non resterà deluso.
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Un libro perfetto per...
Chi ama l’humor nero e il teatro dell’assurdo.
Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: La cassa refrigerata. Commedia nera n. 4
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