La cattedra di Oxford di Max Fiorelli

Ancora una volta, Max Fiorelli trascina il suo mercante d’arte Gordon Spada in un fitto mistero dove arte e pulsioni umane si fondono in maniera egregia, catturando il lettore fin dalla prima pagina.
In questo nuovo episodio, "La cattedra di Oxford", il mercante d’arte fiorentino viene chiamato tra le guglie e i college della prestigiosa Università di Oxford per partecipare al riordino dell’archivio personale della professoressa Margareth Preston, scomparsa in circostanze sospette.
Tutto sembrerebbe molto semplice – come spesso accade nelle avventure di Gordon Spada – se non fosse che il mercante è stato l’ultimo ad essere contattato dalla vittima poco prima che ella morisse, catturando l’attenzione degli investigatori della Polizia della Valle del Tamigi. La professoressa Preston ha infatti inviato a Gordon Spada le foto di alcune opere d’arte, chiedendo il suo aiuto. L’indagine di Gordon Spada comincia così quasi per caso, costringendo lui e il suo maggiordomo a scoprire le ragioni per cui un po’ tutti ad Oxford sembrano nascondere un segreto.

Quello che ho letto è un romanzo pieno di spunti interessanti e di personaggi indimenticabili, primo tra tutti lo stesso Gordon Spada. A metà tra un commissario Maigret, un Robert Langdon e un eclettico Charlie Mortdecai, Gordon Spada è un uomo sui generis, un inguaribile esteta pieno di ossessioni. Senza dubbio un personaggio nuovo, non il tipico detective che siamo abituati a vedere nei racconti e nei romanzi gialli.
Nel complesso il romanzo è elegante e piacevolmente descrittivo, senza però rinunciare alla suspense e a una narrazione che invoglia ad andare avanti fino all’ultimo. Si fa leggere con gusto, la pagina si gira sempre animati da curiosità. È scritto bene e con uno stile che a tratti ricorda quello di Simenon, senza mai essere noioso o scontato.

Ho apprezzato molto l’atmosfera tipicamente "british" di cui tutto il romanzo è ammantato, e chi ama l’Inghilterra leggerà questo giallo con ancora più appagamento. Il mistero alla base della storia regge bene, anche se impiega un po’ a rivelarsi. L’intrigo è a suo modo volutamente sofisticato e ricercato, ma assolutamente chiaro e permette al lettore di non perdere mai il filo degli eventi. I protagonisti della vicenda mi resteranno in mente a lungo.
Mi sento di consigliare vivamente questo giallo a tutti coloro che nutrono una certa passione per il romanzo giallo e per l’arte. I due elementi si fondono in maniera molto gradevole, e alla fine vi sentirete arricchiti, o comunque di aver appena portato a termine un bel viaggio.
Max Fiorelli vive e lavora a Roma. È scrittore prolifico che inizia la sua carriera sul web, pubblicando una decina di opere tra romanzi e racconti che ottengono un buon riscontro dai lettori. Questo è il secondo romanzo cartaceo – è comunque disponibile anche in ebook – pubblicato dall’editore britannico VIRGIBOOKS.

Tra i suoi romanzi di maggior successo con protagonista Gordon Spada si devono ricordare “La congiura fiamminga” e “L’asta”, già recensiti su questo stesso sito.