La colpa di Elizabeth Taylor

Elizabeth Taylor, da non confondere con l’attrice hollywoodiana che porta lo stesso nome, ha scritto più di quindici romanzi per adulti e molte fiabe per bambini; poco nota nel nostro Paese, in Inghilterra è più famosa di Elizabeth Bowen, un’altra fuoriclasse. In Italia sono stati tradotti solo cinque libri tra cui “La colpa” e “Mrs Palfrey all’Hotel Claremont” (una collega di Sololibri ha scritto una recensione su “Angel”, il suo capolavoro).

Turchia, 1975. Nick e Amy Henderson stanno facendo una crociera; è la meritata ricompensa dopo per le operazioni chirurgiche al cuore subìte da Nick. Amy è preoccupata per il marito, la vacanza non è servita a nulla.
Entrambi sono nauseati dalle moschee che hanno visitato e dai bazar; la puzza, la sporcizia, il caldo: insopportabili. Stanno bene solo nella loro camera dove si concedono dei pisolini aspettando l’ora della cena. Fanno amicizia con l’americana Martha che ronza continuamente intorno alla coppia. Se Martha, scrittrice, si presenta in modo inopportuno, vestendo malissimo, e dà l’impressione di una che vive meglio in un motel, Nick è il classico pittore quotato di mezza età. È Amy soprattutto che tiene alla sua condizione di borghese intellettuale: ha paura della miseria come anche di una sciarpa o di un vestito indossati senza criterio. Inglesi fino al midollo, quindi.
Una sera Nick aveva bevuto un po’ di più e la notte aveva avuto voglia di fare l’amore con la moglie. Tutto come al solito, solo che il pittore morì dopo due giorni.
Amy era disperata e al contempo apatica. Dove avrebbe trovato la forza del disbrigo delle pratiche per riportare la salma in patria? In realtà fece tutto Martha, che passò con la vedova due settimane, occupandosi di tutto.
Tornata a Londra, Amy si immerse nelle condoglianze dei suoi amici e parenti.
Sembrava non trovasse mai il tempo per telefonare a Martha, soprattutto quando iniziò a leggere i suoi libri: la delusero profondamente, storie tristissime di amori finiti, suicidi di donne giovani; ne lesse solo uno fino alla fine, gli altri li lasciò a metà.
La colpa di Amy era quella di considerare Martha una donna di una classe inferiore: i suoi brutti vestiti, quei capelli lunghi, già in po’ radi. Amy si accorse di essere una donna superficiale.

“La colpa” assume via via le striature di un thriller; uno stile perfetto quello di Elizabeth Taylor: anche se ambientato nel 1974 questo romanzo sembra assolutamente un libro dei nostri giorni.