La corriera stravagante
- Autore: John Steinbeck
- Categoria: Narrativa Straniera
Il romanzo La corriera stravagante di John Steinbeck descrive in maniera amara e a volte sarcastica i tratti psicologici dell’essere umano che vive l’epoca industriale e post - industriale.
Chi sono i personaggi di questa corriera "stravagante"? Sono viaggiatori che il destino ha fatto incontrare, la cui limitatezza mentale trapela in ogni circostanza.
La corriera è quindi stravagante per via del carattere dei passeggeri che trasporta, come il Signor Pritchard, un industriale di cui l’autore americano offre una descrizione forse ironica ma sicuramente poco allettante:
"Dovunque lui andasse, il Signor Pritchard non era un individuo, ma uno degli elementi che componevano una data società industriale, un dato circolo, una data loggia, congregazione religiosa o partito politico".
Con questa frase viene descritto il carattere dell’uomo di massa della società contemporanea, che si nullifica non per un fine più alto, ma per asservire l’apparato economico e istituzionale che lo ingloba.
Anche la Signora Pritchard dimostra la sua limitatezza in diverse occasioni, soprattutto quando pensa, a dispetto dei suoi propositi, che avrebbe sacrificato il viaggio in Messico per avere un giardino d’orchidee ammirato da tutti. Cattiva, perfida, conformista e bigotta, la Signora Pritchard non risparmia le sue critiche, rivolte soprattutto ad una bellissima bionda spogliarellista che si trova ad affrontare il viaggio con lei.
L’industriale non è l’unico ad essere strampalato, lo sono anche i diversi personaggi che hanno, per così dire, una posizione sociale subalterna, come Norma, la cameriera del ristorante, che adora i divi del cinema e dai film ricava il suo modo di pensare, da quei film così ben costruiti e così tanto commerciali che fanno la fortuna dei produttori cinematografici.
La merce venduta dal commerciante Ernest Horton rappresenta, invece, l’emblema di ciò a cui l’essere umano senza alte pretese filosofiche aspira. Horton entra nel ristorante, mette in scena i suoi giocattoli (nella fattispecie delle protesi che fanno sembrare il piede mutilato) e tutti gli avventori venerano questi oggetti come se fossero dei totem:
"Caspita! Esclamò il Signor Pritchard con gli occhi spalancati dall’ammirazione".
Allora in chi legge sorge spontanea la domanda "ma la moderna tecnica serve a questo?" Domanda, tuttavia, a cui non si può dare una facile risposta.
C’è poi Juan Chicoy, il guidatore che si lamenta della moglie brutta e ubriacona senza però riuscire a lasciarla, perché non è facile abbandonare una persona che ci ama senza rischiare di perdere una parte di noi stessi.
Il vecchio Van Brunt, sempre pronto a criticare ogni cosa, rappresenta invece il livore di chi, sapendo che la propria vita sta per finire, riversa tutto il suo disprezzo e la sua amarezza sugli altri.
Come tutte le opere di Steinbeck, anche questa merita il massimo rispetto, tuttavia chi non è pronto a criticarsi e a mettersi in discussione non legga mai questo libro.
La corriera stravagante
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