La creatura del desiderio
- Autore: Andrea Camilleri
- Genere: Gialli, Noir, Thriller
- Categoria: Narrativa Italiana
- Casa editrice: Skira
- Anno di pubblicazione: 2014
A Vienna, nel 1912, la vedova di Gustavo Malher, notissimo compositore e direttore d’orchestra, incontra un giovane artista venticinquenne, le cui opere sono ritenute scandalose. È a partire da questa circostanza che si sviluppa la storia raccontata in "La creatura del desiderio" (Skira, 2014), dove una passione infuocata si intreccia con lo scenario di un giallo intrigante. Anna il nome di lei, musicista e cantante; Oskar Kokoschka quello di lui, commediografo e pittore espressionista stroncato dalla critica con l’epiteto di “selvaggio”. Fa da sfondo la vita borghese della spumeggiante capitale austriaca. In modo totalizzante è vissuta la relazione erotica tra i due, intrisa però di contraddizioni e di aspri e frequenti litigi dovuti al carattere determinato di ciascuno. A imporle tante limitazioni è soprattutto lui: la gelosia che egli prova nei riguardi di Malher è talmente ossessiva che con rabbia ne scaglia a terra la maschera mortuaria.
Camilleri, da filologo e saggista, ricostruisce al presente questa storia e la narra in lingua con uno stile essenziale, trasparente e incisivo, avvalendosi d’una variegata documentazione, tra cui la memorialistica di Oskar, nonché la biografia di Alma scritta da Catherine Sauvat. In particolare, sono le lettere deliranti d’amore che Oskar le invia a rivelare un tormento che si intensifica fino alla rottura del rapporto durato quasi tre anni. Attraverso lo sguardo penetrante dello scrittore che sa cogliere ogni sfumatura utile a delineare comportamenti e azioni, aspirazioni e scelte, il lettore ha modo di accostarsi alla psicologia inquietante di due personalità in preda a emozioni contrastanti. Oskar vive la sua gelosia in modo lacerante e creativo: non solamente è geloso degli amici di Alma, ma vuole anche contrapporsi al defunto Gustavo Malher. Il suo capolavoro pittorico "La sposa del vento" nasce appunto dalla sua sofferenza amorosa e dalla promessa di Alma che l’avrebbe sposato se avesse fatto un pregevole dipinto.
“Non eravamo fatti l’una per l’altro. Ci facevamo male”
scrive lei nel Diario. Dopo la fine della relazione, siamo nel 1918, Oskar, non potendola più riavere, giunge al punto di farsi costruire una bambola a grandezza naturale e con le stesse sembianze di Alma. Siamo nel motivo del simulacro femminile, identico al personaggio reale, di cui si erano occupati Stesicoro ed Euripide. Camilleri cita anche la favola di Pigmalione, si sofferma sul racconto di Tommaso Landolfi “La moglie di Gogol” e si serve di tali fonti per introdurre la particolare vicenda che appunto sfocia nella simulazione di un incanto. La sua dirompente inventività si sbizzarrisce, mentre le ipotesi formulate a seguito di domande che egli si pone allettano la curiosità. Tra un rito e l’altro, l’umorismo raggiunge il culmine nel momento in cui il pittore porta con sé la bambola al teatro dell’Opera dove danno “Il flauto magico di Mozart”. Sottilmente raffinata sul piano psicologico e spesso ironica, la descrizione evidenzia lo stato di dubbio dei cittadini di Dresda:
“Ma è o non è una bambola?”
La crudele finzione tende a far confondere l’apparenza con la realtà e tutti stanno al gioco dello scambio. L’uccisione, infine, della compagna immaginaria, avvenuta nel corso di un ricevimento, colora di giallo l’accaduto, dove la follia convive con la normalità. Quale il movente e la dinamica dei fatti che all’epilogo danno una svolta del tutto inaspettata dallo stesso Oskar?
La creatura del desiderio
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Complimenti, recensione bellissima. La cosa che volevo dire è che il Camilleri senza Montalbano, si attarda sempre in storie di amori travolgenti, con una forte ossessione erotica.
Lo dimostra anche "Il tuttomio", un romanzo ambientato nei giorni nostri, anche questo incentrato su una forte componente sessuale.