La dama verde di Karen Sander

Dopo dieci anni dalla sua sparizione, la diciannovenne Madelin McFarland torna a casa dalla mamma Susan, che ormai la credeva morta. Sfuggita al suo carceriere, la ragazza scomparirà nuovamente di lì a breve, mentre la madre è al supermercato a comprare i suoi cibi preferiti. Tornata dalla spesa, infatti, la donna troverà il marito (che non è il padre di Madelin) ferito, in un lago di sangue in cucina, mentre la figlia minore Harper è talmente scioccata da avere perso l’uso della parola.
È il suggestivo inizio de La dama verde di Karen Sander, autrice della fortunata serie incentrata sulla coppia investigativa Stadler-Montario, che con questo romanzo tradotto da Lucia Ferrantini e pubblicato da Giunti (2021) ha scalato le classifiche tedesche e calcato il filone della suspense psicologica.

Cosa sarà mai successo, in quel lasso di tempo in cui Susan McFarland è stata via? Sulla scena del crimine arriva l’ispettore Tom Pine della polizia di Edimburgo, che dieci anni prima si era occupato del caso di Madelin, senza riuscire a risolverlo. E che ha con la madre della vittima un rapporto di confidenza. Con lui c’è anche la sua partner, Kate Fincher, giovane ma tenace nell’effettuare ogni tipo di ricerca possibile.

“Lo so, sono ingiusta con me stessa: è perché sono delusa. Ma non riesco a non avere la sensazione di faticare inutilmente. Guardo Tom che sta digitando un rapporto e so che prova le stesse cose. Per lui dev’essere ancora più dura, visto che Madelin l’aveva già cercata allora.”

Le prime segnalazioni su Madelin non tardano ad arrivare, e la vorrebbero in fuga in quella regione suggestiva che sono le Highlands scozzesi, ovvero un vasto territorio montuoso di foreste e laghi, scarsamente popolato. Bisogna ritrovare la ragazza, prima che sia troppo tardi; impedire che sia di nuovo il rapitore ad avere la meglio.
La storia è narrata dal punto di vista di tre personaggi femminili, ovvero Susan, Kate e la ragazza in fuga. L’autrice ha creato una trama complessa, tanto che il lettore verrà stupito di continuo, perché niente in questa storia è come sembra.

L’ambientazione è particolarmente suggestiva, poiché fra quei laghi di Scozia si specchiano antichi castelli popolati di spettri e leggende, che nascondono misteri impenetrabili. Un minimo di effetto soprannaturale c’è, poi spetta a chi legge cogliere la suggestione, crederci o meno. Come quella dama verde, che dà il titolo all’opera, e della quale il lettore potrà farsi un’opinione solo alla fine.

“Ed è in questo attimo che la vedo. Una figura verde luccicante, in piedi sulla torre sud, ci sta guardando. Una donna con i capelli al vento. Indossa un vestito lungo e svolazzante e ha lo sguardo cupo. La dama verde. Appare al castello quando a un membro del clan capiterà qualcosa di brutto. La sua comparsa equivale a un annuncio di morte.”

Il libro resta un buon esempio di quanto un’autrice capace possa ingannare, con abili intrecci e pagine in cui non vi è niente di scontato. Ed è legittimo pensare agli abomini che avvengono nella vita reale, alla violenza sulle donne e alla manipolazione a cui ciascuno di noi è quotidianamente esposto.
La dama verde è un thriller mozzafiato, davvero ben congegnato, che vale assolutamente la pena di leggere.