La delicatezza
- Autore: David Foenkinos
- Casa editrice: E/O
- Anno di pubblicazione: 2010
David Foenkinos è uno scrittore francese di soli 38 anni, poco conosciuto dal pubblico italiano ma molto apprezzato dai cugini d’oltralpe, tanto che il rinomato quotidiano “Le Figaro” lo ha inserito tra i primi cinque scrittori meglio venduti nel 2011.
“La delicatezza” è il suo ottavo romanzo, pluripremiato ed apparso in lingua originale con Gallimard nel 2009. La traduzione italiana risale all’anno seguente, nel 2010, con E/O Edizioni.
Di questo romanzo esiste anche la trasposizione cinematografica, con la partecipazione di Audrey Tautou nel ruolo della protagonista, ma purtroppo non esiste il doppiaggio in italiano.
Dal titolo si intuisce che il romanzo ha qualcosa in sé di “delicato”. In esso si narra la storia di Nathalie e del ritrovamento dell’amore dopo la fine del suo matrimonio. Ciò che impressiona non è tuttavia la storia in sé (che per certi versi può apparire quasi scontata), ma la capacità dello scrittore di rendere “naturale” e quasi “eterea” l’intera vicenda. Le vicissitudini della protagonista vengono infatti narrate con una disarmante semplicità come se il narratore voglia mantenere un distacco obiettivo dalla storia e, soprattutto, voglia comunicare al lettore che tutto ciò che (ci) accade segue un destino ben preciso, una logica non detta, un percorso che può condurre nonostante tutto a qualcosa di positivo.
Nulla pertanto è lasciato al caso, come scrive lo stesso Foenkinos:
“Ci sono persone eccezionali che si incontrano nei momenti sbagliati. E ci sono persone che sono eccezionali proprio perché si incontrano nei momenti giusti”.
Semplicità, positività e delicatezza: questi sono gli ingredienti del romanzo che si possono ritrovare, ad esempio, nella descrizione della relazione tra Nathalie e suo marito François:
“La maggior parte delle coppie ama raccontarsi delle storie, pensare che il loro incontro rivesta un carattere eccezionale e queste innumerevoli unioni che si formano nella banalità più totale sono spesso arricchite da dettagli che offrono, quanto meno, una piccola estasi. Nathalie e François si sono incontrati per strada. E’ sempre delicato un uomo che abborda una donna.”
E ancora:
“Accadeva una cosa rara: in ogni giornata passata insieme c’erano tracce della loro prima volta.”
Nathalie viene descritta come una donna semplice, dai gusti singolari, “talmente bella da mettere dei puntini di sospensione dappertutto” e di una “fragilità sensuale”. La vita non le ha risparmiato alcuni drammi e sofferenze ma alla fine si riscatta e ritrova la felicità nella relazione sentimentale che nasce con un collega tutt’altro che affascinante.
Le critiche mosse a Foenkinos riguardano proprio quest’ultimo aspetto: la banalità della vicenda, il ripetersi del cliché della protagonista bella ma sola rendono questo romanzo simile a una moltitudine di libri già scritti. Senza nulla togliere a tali osservazioni, “La Delicatezza” appare comunque interessante, con un stile originale che lascia presagire un genere innovativo e con un lessico frizzante e moderno (caratteristica personalmente appurata nella versione francese).
Infine, una postilla: da segnalare l’inserimento tra i vari capitoli di alcuni stacchi stilistici. Compaiono, infatti, delle liste di oggetti, di persone, di eventi a cui si riferisce il testo. Ciò rende la lettura più variegata e crea dei diversivi inaspettati. Ne è un esempio il seguente:
“Esempi di detti ridicoli che la gente ama ripetere: […]”, oppure “Risultati della Lega 1 la sera in cui Charles capì che non sarebbe mai piaciuto a Nathalie: […]”. Anche questi stratagemmi risultano peraltro piuttosto originali.
La delicatezza
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