La dignità ferita
- Autore: Eugenio Borgna
- Genere: Psicologia
- Casa editrice: Feltrinelli
- Anno di pubblicazione: 2013
I saggi di Eugenio Borgna sono molto più che semplici discorsi sul metodo (psichiatrico): sono meta-psichiatria pura, sono mirate divagazioni intorno al “prendersi cura”, sono riflessioni sul mal de vivre e sulla malattia mortale, trasversali a filosofia, letteratura, scienza e pratica clinica (ovvio). Questo recente “La dignità ferita” (Feltrinelli, 2013) si pone come topico della sua produzione: una scienza medico-psichiatrica degna di questo nome non può, infatti, derogare dal rispetto dell’altro che soffre, dalla fragilità del malato, esposto al disagio, al dolore, allo sconcerto della malattia, sovente all’angoscia della morte. A supporto dell’articolato excursus sull’argomento Borgna chiama a sostegno un campionario imponente di "interventi"collaterali: stralci, frammenti, interpunzioni da autori della specie di Rainer Maria Rilke, Friedrich Nietzsche, Ingmar Bergman, Franz Kafka, Silvia Platt, Marcel Proust, Agostino di Ipponia (ma ne tralascio tantissimi altri), anime fiammeggianti (così come fiammeggiante è l’anima del sofferente), perché salvate dalla luce o perché offuscate dal peso dell’ombra. Una dualità ontologica - quest’ultima - declinabile all’intero genere umano, secondo i poli antitetici e contigui di dignità ferita e di dignità salvata (l’ombra è l’altra faccia della luce, come la gravità lo è della grazia). Dei chiaroscuri interiori, delle fragilità, di cui Borgna è speculatore impareggiabile, in quanto com-partecipe e affatto onnipotente. Ma un discorso sulle offese al valore dell’essere umano (come durante il ventennio nazifascista in cui anche la psichiatria distingueva le vite degne di essere vissute da quelle che non lo erano), non chiama in causa l’aspetto esclusivo del dolore, chiama in causa anche il concetto lancinante di “attesa” (che è attesa di futuro e dell’ignoto), tenuto conto che, soprattutto in chi è malato - fisicamente o psicologicamente - ciò può rendere esposti e ulteriormente vulnerabili.
"La dignità ferita" è un saggio a più strati, che può leggersi anche come manifesto neo-umanista acuto e affascinante: necessita (vivaddio) di tempo, convinzione, disponibilità d’animo, desiderio di riflessione, ma sono tutti valori aggiunti di un libro sontuoso, altro che.
La dignità ferita
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