La domenica vestivi di rosso
- Autore: Silvana Grasso
- Categoria: Narrativa Italiana
- Casa editrice: Marsilio
- Anno di pubblicazione: 2018
La protagonista del nuovo romanzo di Silvana Grasso, “La domenica vestivi di rosso” (Marsilio, 2018), registrata all’anagrafe come Vera – da Venera – si chiama in realtà Nera, da qui il diminutivo Nerina, perché l’impiegato dell’anagrafe sordo aveva trascritto il nome in maniera sbagliata. Questo non è l’unico “errore” sotto il quale Nera viene al mondo, in una famiglia di madre suicida e padre emigrante, infatti, a entrambi i piedi Nerina ha sei dita.
A parte questi due dettagli – uno che può essere sopportato e l’altro che può essere nascosto – Nerina, cresce con la madrina e la figlia, due donne grasse e analfabete in un paesino della Sicilia ai piedi dell’Etna, Vulcanello. Nerina però a dispetto e a differenza di dove cresce e con chi cresce è una ragazza intelligente, bella, moderna, rivoluzionaria, studiosa e soprattutto è interessata a sedurre gli uomini: non per farci l’amore, ma per raccontarli.
Nerina inizia sin da ragazza a scrivere e racconta gli anni della sua adolescenza al liceo classico e il passaggio all’Università di Catania, le prime lotte politiche a cui partecipa - sono gli anni del Sessantotto - e i primi amori. Racconta degli uomini che incontra: Mauro, Emmanuel, Giancarlo, tutti eterni Peter Pan davanti alla sua maturità, alla sua profondità. E infine ci narra di lui, il Professore, di cui si sa poco o nulla.
Vive solo col suo vecchio gatto Platone, e scrive decine di tesi di laurea per ragazzotte della provincia e nel frattempo lavora, ancora e incessantemente, alla sua, e non intende scriverci la parola «fine», convinto filosoficamente che non si debba mettere punto mai alla Bellezza.
Nerina ci parla della sua famiglia biologica e di quella che di fatto l’ha cresciuta: Annina, la sua madrina grassa e diabetica, che le ha insegnato ad amare senza se e senza ma e Natalina, la figlia della sua madrina, che stira corredi e lenzuola di lino e pizzi tutto il giorno e le ha dimostrato caparbiamente che volere è potere.
Silvana Grasso ancora una volta ci regala un romanzo vero, forte, sincero, dove la Sicilia fa da sfondo alla storia di una ragazza che diventa una donna coraggiosa, combattiva, emancipata, simbolo e metafora di molte altre ragazze siciliane che hanno saputo sfidare i perbenismi e i pregiudizi. Il romanzo di Silvana Grasso però è anche un romanzo nel romanzo, è la storia o meglio la cronistoria di come possa nascere la passione per lo scrivere e come si sviluppa un romanzo, leggendo e rileggendo strappando combattendo epicamente, fino all’ultima goccia d’inchiostro, in quel caso di note, punti esclamativi, punti interrogativi, sottolineature, appunti che aveva furiosamente preso, a rischio di una tendinite. La stessa autrice alla fine del suo intenso ed emozionante romanzo ci indica che:
un romanzo non deve insegnare nulla né dare modelli di bontà né indicare strade di vita a chi si è perso cercandola la vita. Un romanzo deve invece molestare, molestare chi lo scrive, molestare chi lo legge, schiaffeggiarlo, bastonarlo, ridestarlo.
La domenica vestivi di rosso
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