La donna celata
- Autore: Colette
- Genere: Raccolte di racconti
- Casa editrice: Baldini+Castoldi
- Anno di pubblicazione: 2015
“ La donna celata ” (Baldini & Castoldi 2015, titolo originale La femme cachée, traduzione di Raffaella Patriarca) di Colette, pseudonimo di Sidonie-Gabrielle Colette, è una raccolta di racconti con protagonista l’amore, della grande scrittrice francese (Saint-Sauveur-en-Puisaye, 28.01.1873 - Parigi, 3.08.1954.
Nel primo racconto “La donna celata” che dà il titolo alla raccolta, uno stimato medico si trovava a un ballo in maschera all’Opéra. L’uomo, che indossava una maschera da Domino, aveva detto alla moglie “viso ovale, roseo, dalla forma allungata come un confetto”, che sarebbe andato fuori città per visitare “quella povera vecchia signora”. Nella confusione generale, il dottore era rimasto colpito da “una maschera slanciata ed ermetica, un Pierrot”, la cui fisionomia era molto simile alla moglie Irène. La cosa che più lo sconvolgeva era il suo modo di fare molto disinibito. Era mai possibile che fosse la sua Irène?
Nel racconto “L’alba”, la quarantacinquenne e bella Aline, dopo circa vent’anni di matrimonio, aveva lasciato l’incredulo marito, “figura ancora dritta, baffi grigi che nascondevano la bocca”. La repentina rottura del rapporto, dopo otto giorni, ancora faceva soffrire l’uomo. La sua vita sembrava non avere più senso e, dopo una settimana di giorni senza significato, l’uomo abbandonato aveva preso il treno per una grande città di provincia. Nemmeno cambiando scenario il marito riusciva a trovare requie “capì che per lui non c’era rifugio”.
Nel racconto “Il giudice”, la cinquantenne Madame de La Hournierie era stata dal parrucchiere per cambiare pettinatura. Il nuovo taglio le piaceva ma Madame, vedova da cinque anni, era consapevole del tempo che inesorabilmente passava “la guancia larga un po’ floscia, la bocca molle” e per darsi una sistemata si era passata un velo di cipria. Durante il pranzo, servito dal fedele cameriere bretone Marien “un metro e ottanta, capigliatura bionda”, l’uomo guardava con occhi spietati e sinceri il rapido invecchiamento della sua Madame, la quale aveva compreso “quella disapprovazione muta e sincera”.
L’ultimo racconto preso in esame è “Il consiglio”. L’anziano Mestre curava il suo piccolo ma rigoglioso giardino, “fino a novembre sbalordiva gli sguardi dei passanti”, ad Auteuil con dedizione e tanto amore. L’abitazione di Monsieur Mestre e consorte, lasciava intravedere sotto la vite del Canada, i muri di mattone scoloriti. Altre villette facevano compagnia a quella dei coniugi Mestre. In una serata di giugno, l’anziano uomo aveva visto uscire da una vicina villetta un giovane visibilmente arrabbiato. Inconsapevolmente il saggio anziano sarebbe riuscito a far tornare il sorriso al giovane dal cuore spezzato.
La scrittrice, giornalista e sceneggiatrice francese Colette, considerata fra le maggiori figure della prima metà del secolo XX, con una prosa vivace e istintiva, racconta la vita sentimentale dei protagonisti dei ventidue racconti presenti nel volume. Nella loro esistenza i singoli personaggi apprendono che non bisogna mai dare nulla per scontato anzi tutto può cambiare repentinamente in una quotidianità apparentemente tranquilla. La raccolta di racconti era uscita in Francia nel 1924, lo stesso anno in cui la prolifica Colette, donna sensuale dal comportamento disinvolto e anticonformista, aveva deciso di divorziare dal secondo marito il politico e giornalista Henry de Jouvenel. I due coniugi si erano spesso e volentieri traditi a vicenda, e forse non a caso questo libro, concepito in quel periodo inquieto e burrascoso, narra del tradimento in tutte le sue sfaccettature e dei turbamenti che ne scaturiscono.
“L’armonia crudele e familiare della prima ora del giorno avrebbe invocato un solo nome, avrebbe riaperto un’unica ferita, ogni volta nuova, ogni volta fresca”.
La donna celata
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