La donna del mare di Henrik Ibsen

"La donna del mare" è un testo teatrale letto tanti anni fa, che rimane uno dei più importanti del drammaturgo norvegese, Henrik Ibsen. Si tratta della storia di Ellida, giovane donna sposata, che attende il suo amore, il Capitano, per fuggire da una vita che non la soddisfa.
E proprio il capitano ritorna e le offre il suo amore, ma Ellida fa una scelta inaspettata che ha il sapore di una sconfitta, ma non lo è.

Ellida ama il marito, ma non sopporta le convenienze sociali, che soffocano l’autonomia di una donna. Ricordiamoci l’epoca in cui è stato scritto questo testo teatrale per capirne bene le caratteristiche. Siamo alla fine dell’Ottocento, in un momento in cui per una donna era impossibile cambiare la propria vita, senza incorrere nello scandalo ed era già molto che qualcuno potesse aspirare a farlo. Ma non è solo questo, Ibsen ritiene che l’uomo o la donna debbano avere la capacità e la possibilità di autodeterminarsi e di aderire alla legge morale spontaneamente, senza costrizioni da parte di altri.
Tenendo presente ciò, il mare ha un valore simbolico, perchè rappresenta l’infinito, l’assoluto, quello a cui l’uomo tende, ma che spesso non riesce a raggiungere.

La scena è spoglia, i personaggi sono pochi, tutto è essenziale nel testo teatrale di Ibsen, un modo nuovo di fare teatro. Il teatro è coscienza, capacità di riflettere, non può essere solo evasione. Lettura obbligatoria a mio avviso.