La donna delle rose
- Autore: Charlotte Link
- Genere: Romanzi e saggi storici
- Categoria: Narrativa Straniera
- Casa editrice: TEA
- Anno di pubblicazione: 2011
La donna delle rose di Charlotte Link prende il via durante la seconda guerra mondiale, quando anche le isole della Manica sono oggetto di occupazione da parte delle truppe naziste. Per un caso accidentale la tredicenne Beatrice rimane sull’isola di Guernsey, sola nella sua casa, mentre i genitori si imbarcano per sfuggire all’occupazione. Inizia per Beatrice un periodo buio e terribile in cui tutta la sua esistenza viene stravolta. Ma siamo in guerra e chi sopravvive, si sa, si fortifica.
Beatrice ha ormai settantanni e vive ancora nella casa che fu occupata allora da un gerarca fascista e dalla sua giovane moglie tedesca, Helene. Come se fosse stata dimenticata dalla storia, l’isola di Guernsey, non segue gli eventi della liberazione che vive invece il resto d’Europa e questo elemento sembra proprio riversarsi fin nel profondo delle singole esistenze umane. Infatti, Helene alle porte del 2000 ancora occupa la casa di Beatrice, in virtù di un rapporto fragile, ma consolidato, instaurato nel tempo con Beatrice, in un misto di odio e affetto, protezione e dipendenza, inganno perpetrato o voluto.
Franca, trentenne di Berlino, giunge sull’isola e si imbatte per caso, o meglio a causa dei suoi continui attacchi di panico che la rendono fragile e instabile, nelle due anziane. Ne nasce un rapporto, dapprima epistolare e poi concreto, in cui Beatrice si apre come un diario alla giovane tedesca, alla quale racconta tutta la sua vita dall’occupazione in poi.
Altri personaggi riempiono la scena, lo sgradevole marito di Franca, Alan il figlio alcolizzato di Beatrice, Mae l’amica d’infanzia di Beatrice e la sua attuale nipote Maya e nei racconti del passato i prigionieri francesi tra cui Julienne, che avrà un ruolo fondamentale nella vita di Beatrice.
La trama del romanzo è accattivante grazie a questo intreccio di passato e presente, dove è evidente che il presente dipenda ineluttabilmente dagli eventi tragici del passato, o a volte anche da scelte obbligate o libere, di chi lo ha vissuto. Ogni personaggio ha una sua psicologia che l’autrice riesce a rendere netta anche e soprattutto grazie ai dialoghi. Il finale si tinge di noir, ma non è che un pretesto per trovare fine ad una storia che altrimenti sarebbe eterna e universale proprio perché così aderente alla realtà, storica e psicologica dell’umanità.
Le relazioni umane tra persone, a volte, seguono vie tortuose, nel caso dell’amicizia o inimicizia tra le due protagoniste del romanzo, Beatrice e Helene, ci si chiede quanto abbia influito il destino e quanto invece, in una sorta di gioco dei ruoli, le due esistenze si siano intrecciate per arrivare alla chiusura di un cerchio che, con l’aiuto di Franca, terzo elemento in soccorso, alcune esistenze sembrano portarsi dietro, addirittura, da vite precedenti.
La narrazione del passato, tra l’anziana Beatrice e la giovane Franca, costituisce un elemento esistenziale: non si tratta di insegnamenti che la saggezza in genere può dare all’inconsapevolezza, quanto proprio di uno scambio, molto più sottile e intimo, di forze della natura che avviene tra anime affini, seppur diverse, uno scambio vitale che restituisce vigore ad esistenze giunte ad un inevitabile punto di risveglio.
La donna delle rose
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