La donna scomparsa di Sara Blædel

"La donna scomparsa" (Fazi, 2019) si apre con l’assassinio di una giovane dalla vita tranquilla: Sophie è una casalinga, madre di una graziosa adolescente, ma un uomo armato, fuori dall’abitazione della casa della donna, in Inghilterra, prende la mira da una finestra e, mentre la giovane casalinga prepara la cena, le spara e la uccide.
Sebbene sia stata assassinata in Inghilterra, risulta che la donna, Sophie Parker, sia in realtà una cittadina danese e che faccia parte di una lista di persone scomparse da quasi vent’anni.

Il commissario Louise Rick è chiamato ad occuparsi del caso. Mano a mano che si procede nella storia, si scoprirà quanto le vicende della vittima siano profondamente legate a quelle di Eik Nordstrom, compagno di lavoro e di vita di Louise e, di conseguenza, anche a quelle di colei che si occupa delle indagini.
Le strade di Louise e Eik sembrano, per l’intera indagine, allontanarsi sempre più poiché fulcro di essa risulta la donna scomparsa tanti anni prima e riconosciuta nella sua reale identità solo da morta.

Il libro ha i tratti del thriller, ma soprattutto del noir: Louise, data la relazione affettiva con Eik, è coinvolta personalmente nell’indagine che si snoda tra la ricerca di verità da parte degli investigatori e i segreti di tante persone apparentemente non legate alla vittima e alla vicenda fortemente uniti da tragici eventi della vita.
Al di là delle vicende che tengono i lettori con il fiato sospeso, il romanzo affronta un argomento che lo rende una lettura unica e stimolante: in esso è introdotto il tema della malattia incurabile, della sofferenza e della scelta volontaria di morire. La storia verte quindi sul suicidio assistito, ma la trama del giallo è ancora così avvincente da mescolarsi sapientemente con dolorose vicende di vita vissuta.
Il libro non manca di flashback sul passato: sono tutte tessere sapientemente create per restituire l’immagine di un puzzle difficile da ricomporre. Mano a mano che Louise procede nelle indagini, le vicende si fanno più chiare quasi ad intuire chi possa essere colui che ha orchestrato il terribile delitto assolutamente legato ad altri fatti cruenti e assai simili.

Sara Blædel è assai abile nel dare indizi e al contempo nello sviare le certezze dei lettori: la soluzione del caso risulta, quindi, un’ulteriore sorpresa anche se comunque la mano omicida è legata a tutta la dolorosa vicenda.
La tematica affrontata valorizza ancor di più il romanzo, perché sposta la narrazione da soli fatti investigativi a quelle vicende di vita vissuta in cui un dolore immenso e represso può sfociare in un crimine efferato.
Con “La donna scomparsa” Sara Blædel si riconferma un’abile autrice di gialli, ma anche una scrittrice di grande sensibilità.