La famiglia Potter
- Autore: Rose Macaulay
- Categoria: Narrativa Straniera
- Casa editrice: Castelvecchi
- Anno di pubblicazione: 2015
Rose Macaulay (Rugby 1881- Londra 1958) scrisse La famiglia Potter (titolo originale Potterism. A Tragi-Farcical Tract, traduzione di Ilaria Tesci) nel 1920, il volume è edito nel 2015 in italiano da Castelvecchi.
“Johnny Potter e sua sorella gemella Jane vennero mandati insieme a Oxford. Johnny veniva dal collegio di Rugby, Jane da quello di Roedean”.
Entrambi frequentavano la facoltà di Lingua e Letteratura inglese per soddisfare le loro ambizioni letterarie ed erano due ragazzi normali. Non brillanti ma intelligenti, non belli (tarchiati e paffuti e con una mascella imponente, fronte alta e occhi grigi distanti tra loro), non atletici ma robusti, diligenti ma non proprio seri, compagni allegri e originali.
Per farla breve i gemelli Potter erano due ragazzi egoisti abbastanza comuni che “si atteggiavano a rivoluzionari più per snobismo che per altro”. Johnny e Jane, gelosi l’uno dell’altra, avevano gli stessi gusti e avversione per i giornali del padre, che erano molti, e per i romanzi della madre, ancor più numerosi. Piccolo, smilzo, quasi anonimo Percy Potter, che aveva iniziato la sua carriera come umile cronista in un giornale provinciale, era il presidente dell’omonimo gruppo giornalistico. L’uomo che viveva insieme alla famiglia a Potter’s Bar, la villa principesca fatta costruire da lui di recente, “trovava sempre nuova materia per realizzare i suoi sogni, e la trovava nel cuore grande del pubblico”. La stessa identica cosa faceva sua moglie che firmava i suoi romanzi con lo pseudonimo di Leila Yorke. Volto vispo e in salute, due occhi blu piuttosto freddi, la signora Potter scriveva libri che piacevano a tanti e che si lasciavano leggere con piacere, nonostante fossero privi di ogni traccia d’intelligenza, di spirito e di filosofia. Solo i gemelli detestavano la produzione letteraria della madre, che consideravano banale e stucchevole, sentimentale e superficiale.
Tornati a casa da Oxford nel giugno del 1914 con la laurea, i fratelli Potter erano ancora incerti sul loro futuro, sapevano solo di essere ferventi socialisti, ma soprattutto avevano creato la Lega Anti-Potter. Tale lega non era diretta personalmente né contro Mister Potter né contro sua moglie, ma solo contro la mentalità e i criteri della loro stampa, cioè più precisamente contro quell’intruglio di sentimenti, emozioni e pregiudizi che quella stampa andava spacciando per pensiero e che per brevità era battezzata “potterismo”. Il “potterismo” era un male tipicamente anglosassone, bastava osservare i danni causati in America, la patria del pragmatismo, del commercio e del successo facile. I Paesi latini sembravano immuni dal “potterismo, meno ancora gli slavi”.
“In Russia praticamente non esiste”.
Un esempio di “potterismo”? Sacrificare il bello per arricchirsi, l’antitesi dello spirito artistico, “il quale invece ama il bello per quello che è e non mira a sfruttarlo”. Nel frattempo le nazioni erano entrate nel peggior momento che l’Europa avesse mai conosciuto. Era scoppiata la I Guerra Mondiale. La Lega Anti-Potter si era sciolta e dispersa, Johnny si era iscritto al corso degli aspiranti ufficiali, Jane aveva ottenuto un ottimo posto all’Ammiragliato, grazie alla sua laurea e alle conoscenze paterne. Mrs Potter si era trasferita in Francia per documentare la guerra e a Mr Potter alla fine del 1916 era stato conferito il titolo di Lord Pinkerton, perché il gruppo Potter non aveva mai mancato di confortare e stimolare gli Alleati. Jane si domandava che cosa avrebbe fatto al termine della “Grande Parentesi”. Il matrimonio non la attraeva, perché c’erano molte altre cose interessanti da fare come la giornalista, l’inviata speciale di un grande giornale, la scrittrice d’avanguardia...
“E una volta che le donne fossero state ammesse in Parlamento, si poteva diventare deputate”.
La famiglia Potter di Rose Macaulay è una brillante caricatura della morale britannica, piena di freddezza spirituale e ipocrisia, un male difficile da debellare, perché insito nel DNA dell’inglese tipico. L’autrice, laureatasi al Sommerville College di Oxford e attiva nel movimento femminista, in questo romanzo descrive l’alta borghesia del Vecchio Continente che cercò di adattarsi ai cambiamenti operati dall’arrivo sconvolgente della Grande Guerra, attraverso la narrazione dei membri del clan Potter.
“Rose Macaulay è una creatura religiosa, quasi mistica. Una grande osservatrice della realtà. Lo sguardo luminoso, chiaro, contemplativo”. Virginia Woolf
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